Nel XXI secolo leggere è come fare una pedalata di chilometri in mezzo alla merda, e scrivere una condanna a una morte lenta per inedia.
Però scrivo e leggo.
L’obbrobrio delle tonnellate di roba scritta da altri, che hanno usurpato il tuo diritto: è questo l’inferno, né più né meno.
Solo chi va avanti al di là della speranza, ha meriti e titoli.
Ma anche andare avanti al di là della speranza, non basta.
Bisogna migliorare, sempre. Almeno un po’.
Il processo di chiarficazione del materiale letterario è simile a quello dell’illuminazione spirituale. I risultati però, non sono simili: da qui, la disperazione.
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