Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

giovedì 2 marzo 2017

Capitalismo pornografico


Secondo il filosofo coreano – tedesco Byung Chul Han, il capitalismo non è una religione come affermato da molti, ad esempio Benjamin. Tutte le religioni hanno in sé istanze di colpa e di perdono, mentre il capitalismo è sempre e soltanto colpevolizzante. Non è possibile alcuna espiazione in una società nella quale la prestazione e il godimento sono imperativi  assoluti. Fallire nel godimento, fallire nella propria prestazione di uando QUa* “realizzazione” è una colpa della quale nessun dio ci può perdonare. In un regime liberale, in cui la libertà dell’individuo è assoluta, chi non riesce è colpevole senza appello. Da qui la depressione, caratteristica epocale. I poveri sono colpevoli di non essersi impegnati abbastanza. I malati sono colpevoli di non aver saputo badare alla salute. I morti sono colpevoli di non avere scelto la vita. In sostanza, l’esercito dei colpevoli ingrossa le sue file ogni giorno di più. In un siffatto mondo non c’è semplicemente più spazio per l’Eros, cioè per l’Altro. È un mondo afflitto da un eccesso di positività e il rifiuto della negatività. Il rifiuto del limite porta al rifiuto dell’Altro e si può conoscere l’altro solo, in un certo senso, negando il proprio sé. Il rifiuto dell’Altro porta al narcisismo estremo di quest’epoca, nella quale le relazioni sono diventate impraticabili e ognuno si relaziona in fondo solo a se stesso e al proprio sistema di social.

L’incontro con l’Altro viene sempre rimandato, perché ogni incontro con l’Altro è una morte, un annullarsi per poi ritrovarsi, riconciliarsi. E questa società rifiuta la morte completamente. Tutto deve essere sovraccarico della positività dell’ego che non vede altro che se stesso. È per questo che siamo tutti schiavi, in questa società di uomini liberi.

Gli schiavi non sono in grado di rinunciare alla coscienza di se stessi, non sono in grado di portarsi oltre il limite.

“In una società nella quale ciascuno è imprenditore di se stesso” scrive Byung Chul Han “domina un’economia della sopravvivenza: essa è diametralmente opposta alla non – economia dell’Eros e della morte. Il neoliberalismo, con i suoi disinibiti impulsi egoici e prestazionali, è un ordine sociale nel quale l’Eros è completamente scomparso. La società positiva, alla quale è sottratta la negatività della morte, è una società della nuda vita, unicamente dominata dalla preoccupazione ‘di assicurare la sopravvivenza nella discontinuità’. È la vita di uno schiavo. Questa preoccupazione per la vita, per la sopravvivenza, toglie alla vita ogni vitalità. Ciò che è puramente positivo è privo di vita.”

È per questo che il capitalismo attuale è essenzialmente pornografico.

mercoledì 1 marzo 2017

Il silenzio dei pianeti gemelli


 

Anche il più scalcinato dei nerd o il più vetusto appassionato di fantascienza sa che un pianeta orbitante intorno a una nana rossa non può ospitare la vita come noi la conosciamo. Le temperature sono troppo basse, la possibilità che ci sia un’atmosfera adatta è altresì bassa. Tuttalpiù potrebbero esserci dei microrganismi, residui di un rigoglioso passato o qualche fossile, sempre di qualche microrganismo. Certo, sarebbero batteri extraterrestri e dunque una prova che la vita esiste anche fuori dalla Terra. Ma sono solo ipotesi e niente altro. La verità è che è difficile che ci siano anche solo dei batteri. Su Marte che è infinitamente più vicino a noi ancora non è stato trovato nulla, se non le tracce di tracce di tracce di acqua.

Si aggiunga inoltre che sette pianeti che orbitano così vicini gli uni agli altri sono sottoposti a variazioni orbitali che impediscono la stabilità temporale occorrente per formare la vita.

Queste cose gli scienziati della NASA le sanno benissimo.

Viene da chiedersi il perché, allora, di questi roboanti annunci dell’ ente americano di scoperte epocali, “pianeti gemelli della Terra”, simpatici Doodle di Google e compagnia bella. È probabile che abbiano bisogno di fondi. Niente altro. Devono finanziare una eventuale spedizione su Marte nel 2030 che probabilmente non ci sarà mai, oltre a mantenere un baraccone costosissimo.

Intanto consoliamoci con l’illusione che lo spazio sia in fondo null’altro che l’estensione del nostro giardinetto, in cui nel futuro manderemo milioni di umani tutti armati di PayPal e app. gratuite per inviarsi stronzate attraverso gli anni luce. Il silenzio degli spazi infiniti di Pascal non può atterrirci finché abbiamo ancora credito telefonico.uando QUa*