Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

giovedì 20 settembre 2012

Tormento dell'azione


Piene di fango e sterpi,
ondate violente e cieli solcati
da lampi errabondi,
dentro me.
Devo fare quel che c’è da fare:
contenermi il mondo dentro,
non farlo tracimare,
ricacciare la tristezza.
cercare gioia e pienezza.

Un ricamo di valli rosate,
delicati pomeriggi di sole,
un mare infinito tra riva e riva
dentro me.
Devo fare quel che c’è da fare:
conquistare il mondo
cogliere un fiore,
farmi immolare,
racimolare le scorte di tutti gli eserciti della terra
dichiarare guerra per un pezzo di pane
fango furore esilio
offrire una scodella di benevolenza
e comunque ribollire
in ogni caso ribollire
sempre ribollire
di amore per le cose create
di odio per le stesse cose
Questo è il tormento dell’azione.

lunedì 17 settembre 2012

Amour fou 2


Quello che mi fa incazzare
Quello che mi fa proprio incazzare
Quello che assolutamente mi fa incazzare
È questo continuo procrastinare
Questo imperterrito incepparsi
Delle cose, degli eventi.
Questo andare, venire, fermarsi
A pochi passi da me
E quando mi chino a raccogliere
Il vento porta via un’altra stagione
La trascina lontano, verso il mare
Oltre il mare del mare
E mi lascia qui, prigioniero
Notte dopo notte dopo notte
Devo dotarmi di ganci a uncino
Devo dotarmi di molle ai piedi
Devo dotarmi di spirito compassionevole
Arrendevole ed obliquo
Scendere come l’acqua dai gradini di una chiesa
Raccogliermi in penitenza
Ai livelli più bassi dell’esistenza
Per tutti i peccati non commessi
Farmi asciugare dal vento
lontano da tutte le possibilità
Ci sono giorni che sono giorni
Altri giorni che sono abissi
Ci sono fantasmi che rincorri
E fantasmi che possiedi
Ma quello che mi fa incazzare
Quello che mi fa proprio incazzare
Quello che assolutamente mi fa incazzare
È vedere le tue gambe nude
Fiori di bronzo e carne
Vedere le tue gambe
E non poterle toccare

sabato 15 settembre 2012

Amour fou


Nel cerchio magico
Il tuo viso - goccia di luna, occhi grandi
Mi segue ovunque io danzi la mia danza
Il tuo viso – goccia di luna con i capelli rossi
È inevitabile come una certezza
Inevitabile toccarsi e lasciarsi
Perdersi e ritrovarsi
Danziamo con il flusso della marea
Orbitando l’una intorno all’altro
Come scaltri pianeti
Questa sensuale eternità
Ci lascia senza fiato
La tua bocca pronta sulla mia
Le note di una canzone
Il calore delle tue cosce
Il terremoto del tuo cuore
Allora è vero, gridi al mio orecchio
Allora è vero, penso, ma non rispondo
Fosse possibile
Ti prenderei qui sopra la terra nuda
Voleremmo fino alla spiaggia
Per sfinirci ancora e ancora e ancora
Fosse possibile
Fosse almeno un po’ possibile
Ritrovarsi dopo milioni di anni passati
La sorpresa che ci ha fatto il tempo – ora, qui
Riduce tutto a poca cosa
Il resto del mondo è soltanto
Un cencio sbiadito appeso in un angolo
Insieme al passato e al futuro
Naufraghi su questo prato di stelle
Occhi conficcati negli occhi
Occhi che sanno ogni cosa
Occhi grandi, perduti
Nel continuo stupore di riconoscersi
Tutto quello che conta
Siamo noi due
Tutto quello che conta
È in questo metro quadro di follia.

***

Vita mia che corri lontano
indossando quel tuo bel culo, fermati.
Passa e ripassami davanti, fino a farmi impazzire,
girati, guardami, rigirati, inchiodami nel cervello
quel tuo sublime dondolio.
Nei tuoi glutei riposa il senso più profondo
Nei tuoi fianchi paradiso e inferno
Voglio essere una bestia nel tuo canile
Voglio scoppiarti dentro in mille fiamme blu
Fammi straparlare, fammi strabuzzare gli occhi
Fammi uggiolare come un cane, fammelo leccare
Il tuo culo, presente passato e futuro
Il tuo culo che rende possibile il mondo
Voglio gridarti dentro al culo, voglio sentirlo
Dio supremo del tuo culo, tu non sai
Tu non sai, Dio mio, cosa sei.

venerdì 7 settembre 2012

Pensieri nani 3


Rousseau e Kant, fautori del 700, Hegel e Schopenhauer, fautori del 800, Marx e Freud, fautori del 900 …

Sempre il solito diramarsi delle soluzioni. L’uomo è buono o è cattivo? L’uomo è migliorabile o no? Nichilismo o speranza? Né l’uno né l’altro.

Questo pianeta ha prodotto la vita. La vita è materia che organizza sé stessa. Materia cosciente. Dalla materia (mater) nasce lo Spirito. Lo Spirito vivifica la Materia.
Noi siamo COLORO CHE RESPIRANO.
La definizione di vita è: ciò che respira. Anche gli alberi respirano.

Il concetto di felicità è fuorviante. Esso è in realtà il più fuorviante di tutti.
La felicità esiste, senza dubbio. Ma focalizzarsi sulla felicità è drogarsi.
Lo Spirito è benevolo e malevolo insieme. Bisogna godere della benevolenza e sopportare la malevolenza, come il navigatore sopporta la burrasca. È inutile maledire la burrasca.
Essa è parte integrante del mare. È lo scotto da pagare per avere splendide e ininterrotte giornate di sole.
Allo stesso modo è fuorviante avere una visione pessimistica o ottimistica delle cose.
Stiamo navigando e se dobbiamo navigare, dobbiamo procurarci gli strumenti per evitare le tempeste. Qualora incappassimo in una tempesta, dobbiamo avere l’esperienza per uscirne vivi.
Il male nasce dalla compressione, il bene dal’espansione. Tuttavia bisogna guardarsi dal prendere questa affermazione come assoluta.

L’uomo ha un assoluto bisogno di trascendenza. Questo termine, tuttavia, non implica una aspirazione verticale dell’essere, ma un desiderio di Altro. Il più grosso mistero  non è l’esistenza o non esistenza di Dio, ma l’esistenza dell’Altro.
Fondersi con l’Altro, capire di essere uno con tutto ciò che vive, pur restando un organismo separato, questa è la trascendenza. Questa è una aspirazione laterale, orizzontale. Vedi Levinas e il concetto del Volto dell’Altro.

In altre parole, l’amore. Concetto inflazionato e mal chiarito. Da indigestione. Si parla di amore e si annusa l’ipocrisia. È comprensibile. Nei secoli dei secoli è successo di tutto.
Ma il bisogno rimane intatto.