Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

martedì 31 gennaio 2012

Una bella giovinezza


Quando ero ragazzo. Che strano effetto fa scrivere questa frase. Quando ero ragazzo.
Quando ero ragazzo vivevo in un sogno colorato. Ero il futuro di me stesso che mangiava e cacava. Una interminabile serie di cacate ha scandito la mia vita. Felice al sole, cacate intime e da brivido, vere estasi mistiche nelle quali percepivo l’armonia dell’universo. Mi piaceva pensare alle galassie, quando cacavo, da ragazzo.  L’alternativa alle galassie erano i corpi delle donne, o meglio, il pensiero del mio corpo sui corpi delle donne. Ho sempre pensato ferocemente, tenacemente al tempo che passa e alla morte. Questo era anzi il mio primo pensiero dopo le galassie e il mio corpo sul corpo delle donne. Pensavo alle galassie, ma il pensiero delle galassie era reso ancora più profondo dal pensiero del tempo che passa e della morte. Poi però il pensiero del mio corpo sul corpo delle donne prendeva il sopravvento. Ma la scansione della giornata era la cacata. C’era la cacata del mattino e quella del primo pomeriggio, inesorabili, anticipatrici, meravigliose. Lo svuotarsi dell’intestino mi rimetteva in pace con le galassie e anche con il passare del tempo e della morte. Certo, c’era sempre il rischio di girarsi e trovare tracce di sangue nella merda, la qual cosa avrebbe significato la possibilità di avere una malattia mortale. Ogni volta il sangue non c’era e il tempo poteva ricominciare a passare e io potevo pensare alla morte con una aspettativa più tranquilla. La morte ridiventava così, non più la minaccia terribile dell’annientamento, ma qualcosa che pareggiava i conti con il mondo.
Ogni tanto capitava anche di scopare davvero. E lì c'era solo vita. E bellezza.
Il fulgore della gioventù precipitava dentro ogni scopata.
Inventavamo Dio, perdio. Solo per noi. E per sempre.

Logica del senso

Piccola Rom travestita da Alice


Deleuze in una nota della Logica del senso: “La teoria di Sartre in L’essere e il nulla è la prima grande teoria d’arte in quanto supera quest’alternativa: Altri è un oggetto, oppure un soggetto? Qui Sartre è un precursore dello strutturalismo, infatti è il primo ad aver considerato Altri come struttura propria irriducibile al soggetto e all’oggetto. Ma, in quanto definiva questa struttura mediante lo ‘sguardo’, ricadeva nelle categorie di oggetto e soggetto, facendo di Altri colui che mi costituisce come oggetto quando mi guarda, salvo diventare oggetto egli stesso quando io lo guardo. Lo ‘sguardo’ attualizza la struttura “Altri” che viene così definita indipendentemente.”
Sembra proprio che l’essere umano non possa fare a meno di concepire strutture ovunque. È sicuramente un modo per placare l’angoscia. Le strutture sono come scheletri di legno scuro che galleggiano mentre vengono trascinate sul vorticoso fiume del divenire. L’Io esiste solo in quanto ferma il caos. Quando non lo ferma più si diventa ospiti fissi di un falegname, ci si fa chiamare Scardanelli e si appone alle nostre ultime poesie una data anteriore o posteriore di duecento anni all’epoca nella quale si vive.
Il tempo esplode. L’uomo è necessariamente solipsista e schizofrenico. Può non essere così brutto.
A volte basta stare quieti e soli per un po’ in una stanza, come scrisse Pascal, senza pensare a nulla di speciale e senza leggere. Poi uscire e, se è mattina, scendere al bar di sotto per un caffè con la brioche. Evitare accuratamente la televisione e, a volte, anche la radio. Masturbarsi, in certi momenti, può aiutare. O, al limite, scopare, come diceva il vecchio Guccini.

sabato 28 gennaio 2012

28 gennaio 1972


"Dio che non esisti ti prego /che almeno su questa grande nave / che mi porta via / le cabine siano ... ben areate" /
"Ma se non esiste perché lo preghi?" /
"Non esiste fintantoché non ci credo / finché continuo a vivere come viviamo tutti / desiderando / ma se io lo chiamo ..." /
"Troppo tardi" /
"Per la forza terribile / dell'anima mia, forse vile, trascurabile in sé / però anima nella piena portata del termine /
se lo chiamo verrà."

lunedì 23 gennaio 2012

Umano e nuovo umano


Immaginatevi di essere completamente soli, in mezzo a sterminate miglia quadrate di oceano. Muraglie d'acqua tutto intorno, che diventano ancora più alte, insidiose e terribili quando c'è tempesta. Immaginatevi cattedrali sconvolgenti di nuvole all'orizzonte, contrafforti di cumuli, neri o bianchi o rosso fuoco, smisurati  quando il sole tramonta o albeggia. Immaginatevi dentro un bialbero di 11 metri, tra corde, vele, cime, rande, condannati al costante su e giù del moto ondoso o a angoscianti momenti di calma di vento, quando il silenzio dell'universo incombe: ancora peggio se è notte e le stellate in mare aperto sono fredde e assolute, quando non c'è luna.
Ma soprattutto immaginatevi la solitudine. Solo voi e nessuna cosa intorno che sia umana: solo la cosiddetta natura, indifferente, colossale, da sentirsi un niente.
Adesso immaginatevi di avere 16 anni e di essere una fresca e carina ragazza olandese. Siete partite 366 giorni prima dalle Antille e siete tornate un bel giorno di gennaio dopo aver girato intorno alla Terra, via oceano. Avete segnato tutto sul vostro blog, con le vostre impressioni, le voste foto e siete contente: erano due anni che volevate fare questo giretto.
Ma allora ne avevate soltanto 14, di anni.
Il vostro papà sta passando un guaio giudiziario per avervi fatto partire per cotale impresa. Magari vi affidarenno ai servizi sociali.
Se la vostra non è solo immaginazione siete Laura Dekker e siete nate nel 1995.
Siete un esemplare di sesso femminile di una nuova varietà umana. Quella che non sente il peso del proprio nulla in mezzo al mondo. Quella che nell'età dello sviluppo ha un io inaccessibile, duro come la pietra.
Io mi inchino di fronte alla nuova razza umana.

Quanta differenza con la vicenda di Crowhurst, Tetley, Mortissier e Knox Johnston, partiti per la Sunday Times Golden Globe Race del 1968, una regata mondiale di poco più di quarant'anni fa.
E' interessante (per me) notare lo sforzo atroce, la solitudine, la fatica di questi uomini duri di quaranta, cinquant'anni, soli sui loro bialberi o trimarani. Uno è naufragato (Tetley) e , salvato a stento, in preda alla depressione, si è suicidato due anni dopo; un altro (Crowhurst) è impazzito e si è buttato fuori bordo. Hanno ritrovato la barca vuota, dondolante in mezzo all'oceano.
Knox Johnston (unico) ha completato il giro e ha lasciato il premio di 5000 sterline alla vedova di Crowhurst.
Mortissier, a un certo punto ha invertito la rotta per la Gran Bretagna e si è diretto a Sud, per tornare in Australia: così, per amore del mare, rinunciando a premi o quant'altro. Quel lucente abisso lo attirava troppo.
Ma è soprattutto Crowhurst a costituire un caso, direi, letterario.
Partito per risollevare economicamente le sorti sbilenche della sua impresa commerciale, si dimostò da subito inadeguato per una tale regata di tale portata. Decise allora di fingere di compiere una navigazione che non stava affatto percorrendo. Rimase in mezzo all'oceano per 243 giorni, redigendo un falso log (blog deriva proprio da logbook=diario di bordo), simulando tragitti fasulli.
Quando il percorso reale della regata inizò a coincidere con la sua vera posizione, a circa 700 miglia dal'arrivo, cominciò a sviluppare una serie di alterazioni mentali.
Ruppe la radio di bordo, isolandosi definitvamente, e si lasciò andare alla deriva verso il vicino Mar dei Sargassi.
Probabilmente prese questa decisione divorato dai sensi di colpa per il suo sporco imbroglio, per la sua inadeguatezza umana, perché affrontare la sua famiglia, bisognosa dei soldi, del suo riscatto personale, di lui, era diventato un pensiero intollerabile.
Il diario di bordo comincia a riempirsi di strane annotazioni, Crowhurst comincia a elaborare cosmologie nelle quali esseri celesti giocano con la verità, il bene, il male, la vita dell'uomo.
"Condurre una barca in mezzo all'oceano" scrive Crowhurst" è esattamente come vivere. Le regole che in terra sembrano di Dio, qui, diventano regole di Satana. Non esiste bene o male, ma solo la verità."
In un altro punto scrive "A un certo momento comprendi che pregare Dio (se esiste) non serve a niente. Einstein ha cambiato la natura del mondo fisico con il pensiero. Quello che ha fatto Einstein lo può fare chiunque, se si applica con sforzo e volontà"
La sua disperata condizione di uomo sbagliato, lo condusse a una strana e paradossale fiducia nell'umanità in generale. Crowhurst ebbe l'intuizione che il successivo stadio dell'evoluzione umana sarebbe stato liberare la mente dalle limitazioni del corpo.
Una delle ultime annotazioni sul log,  scritta poco prima di buttarsi fuori bordo e lasciarsi inghiottire dall'oceano, è questa: "La natura non consente a Dio di compiere alcun peccato, eccetto uno - Nascondersi."
Crowhurst ritenne di essere in uno stato di illuminazione e si sentì in dovere di lasciare queste annotazioni per l'umanità futura, per ogni futura (aggiungo io) piccola Laura Dekker che non teme l'oceano, né (così giovane, così forte) sé stessa.
Lei ha raccolto l'insegnamento. Non ha bisogno di sbagliare, né di mentire a sé stessa.
Lei è di un'altra razza, più forte. La razza degli uomini che giocano.
Fino alla fine del mondo. E senza avere letto un rigo di Nietzsche.
Facciamole posto.

martedì 17 gennaio 2012

Smania


Struggente, struggente nostalgia
Il mio corpo ha urlato
Urlato in fondo al mondo
straziato da un fiume amaro

Appartenere, fondersi
a qualcosa, a qualcuno
come un cane che scondizola
in faccia a una speranza

Dammi dammi dammi
il mio corpo ha urlato
urlato in fondo al mondo

Sento il ruggito del sangue che scorre
scoppia nella ferita
irrompe, sgorga, copre
l’urlo del mio corpo.

Sento il contrario di tutto
con la stessa smania con cui sento
il contrario di quello che sento
il ludibrio e la pena
il piacere immenso del turbamento

Struggente struggente nostalgia
di ogni vita che ho vissuto
in ogni suo delizioso delirare
e mortifero vivere
e di quella che sta per nascere
squadernata per ipotesi
su queste spiagge vuote

Dammi dammi dammi
e il mio corpo ha urlato,
sento il ruggito del sangue che scorre
il mio corpo ha urlato
urlato in fondo al mondo

Amore, amore dimenticato
mutato in odio
tramutato in amore

venerdì 6 gennaio 2012

Horror pleni


Il mondo oggi (2012) è troppo pieno per essere nichilista. Siamo soffocati dalla pienezza, senza poter quasi respirare.
Anno dopo anno abbiamo otturato inavvertitamente tutti i buchi dai quali avrebbe potuto filtrare Dio.
Trenta o quaranta anni fa, Dio avrebbe potuto filtrare ancora attraverso delle persiane chiuse. Attualmente, è possibile intravedere qualcosa, se ci si sforza di guardare bene, solo all’alba, in cima ai tetti. Le cose vanno un po’ meglio se si è al mare o in montagna.
Allora è possibile cogliere i vagiti della Presenza soffocata dalla stupidità universale.

mercoledì 4 gennaio 2012

Risoluzioni e profezie


Io diffido delle risoluzioni prese a nuovo anno, tipo smettere di mangiare brioches per via del colesterolo, oppure, scrivere ogni giorno un nuovo post e portarmi avanti nella composizione del mio immortale capolavoro letterario.
Mi sa che mangerò brioches ancora e che il capolavoro avrà il suo tempo.
Quest'anno, poi, siamo in ballo con la fine del mondo prevista dai Maya, la crisi finale del capitalismo, l'anno bisesto-anno funesto, il rinnovo del mio contratto di lavoro, i debiti con Equitalia, Alka seltzer e tachipirine.
No, non mi fido proprio delle risoluzioni prese a nuovo anno.
Vorrei fare qualcosa di diverso, tipo andare in pattini al lavoro, tirare di boxe, lanciarmi con il paracadute (no, magari questo lo farò un'altra volta), insomma trovare nuove angolazioni e triangolazioni da cui spiare questo bordello cosmico nel quale sono capitato.
Non mi sento pessimista. Il pessimismo è fuori luogo, ormai.
Se la scampiamo nel  2012, c'è già in arrivo un bel asteroide per il 2036, pronto a scagliarsi sulla Terra.
Se anche nel 2036 ce la dovessimo cavare, c'è sempre in agguato il crollo finale del capitalismo e mi sa che salteranno tutte le pensioni. Inutile pensarci, ora.
Primum vivere, dicevano gli antichi.
Non Premium, ma Primum.
Posso solo azzardare alcune previsioni:
Mario Monti comicerà a perdere pezzi di pelle in diretta televisiva: al di sotto della pelle distaccata saranno visibili inquietanti scaglie verdastre. Lui continuerà a parlare come se niente fosse, ma qualche giorno dopo lo spread balzerà al 18000 %.
Branchi di scimmie inferocite invaderanno il Vaticano, pisciando e cagando dappertutto. Verranno abbattute quasi tutte in una terrificante diretta eurovisiva. Alcuni esemplari sopravvissuti verranno inviati al Cremlino. Putin replicherà intimando a tutte le modelle russe e ucraine di abbandonare il territorio Vaticano e Italiano e rientrare in patria. Rimaranno solo le badanti ultracinquantenni più racchie.
Le vibranti proteste antirusse faranno esplodere un feroce conflitto sociale tra femministe e onanisti di tutta Europa, con conseguenze catastrofiche.
I pensionati italiani più poveri cominceranno a farsi esplodere davanti alle sedi dei ministeri. Si cercherà inutilmente di svelare il mistero di chi fornisce loro l'esplosivo. Si sospetta la mafia cinese. Dopo i primi momenti di sconforto, il governo emana un decreto che vieta di farsi esplodere dopo le 9:00 e prima delle 21:00. I contravventori verranno puniti con l'aumento della pensione (dopo l'avvenuta esplosione).
Verso la metà di marzo strani furgoni bianchi con la scritta Equitalia cominciano ad apparire in giro per le strade italiane. Contemporaneamente, ci si comincia ad accorgere che al Duomo di Milano mancano sempre più guglie.Stessa cosa per il Colosseo. Non le guglie, ma le arcate: diminuiscono a vista d'occhio.
Barconi pieni di manager fanno rotta verso l'Africa, ma vengono presi e riportati in patria. Nel rimpatrio circa 15.000 manager affogano. Nessuno ne sente la mancanza.
Marchionne appare, con le stimmate, per le strade di Matera. Poche settimane dopo, la Fiat viene trasferita in blocco a Medjugorie.
Il 21 - 12 - 2012 la folla aspetta trepidante la fine del mondo.
Chi saranno i sommersi e chi i salvati?
Il 22 l'attesa continua.
Il 23 la folla comincia a sbadigliare
Il 24 si comiciano a fare i primi timidi cenoni della vigilia.
Il 25 e il 26 passano silenziosi e tesi.
Dopo Capodanno la tensione cala sensibilmente.
Verso il 10 gennaio 2013 un globale vaffanculo si leva come una terribile vox populi per tutto il pianeta.
Poi ognuno risale sulle proprie automobili. Si girano le chiavette. Nulla.
I motori di tutte le automobili del mondo non partono.
Neanche le moto, i pulmann gli aerei.
D'ora in poi solo piedi e biciclette. E roba elettrico- solare.
Le TV si spengono. Non funzionano più.
Passa un giorno, una settimana, un mese.
Comicia a piovere. Ma nessuno vede la pioggia dal di fuori, cioè in TV. La vede solo chi c'è sotto.
Gli schiavi del low cost si suicidano in massa. Nessuno ne sente la mancanza.
Il pianeta comicia a riempirsi di orti.
I contadini (ri)divengono maggioran(z)a silenziosa.
Mario Monti, Obama o Vattelapesca tornano ad essere nomi di leggenda, di cui nessuno ricorda la faccia. Si mormora perfino che non siano mai esistiti.
Scende il buio, la sera, sulle città.
A letto presto.
Buon Anno a tutti.
Che la m***a vi sia lieve.