Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

lunedì 19 novembre 2012

La rivolta degli Straccioni



Il venti maggio 2014, una folla di migliaia e migliaia di persone inferocite, unite dall’unico pensiero che i politici abbiano colpa di tutte le loro sofferenze, un pensiero del resto non molto lontano dal vero, marcia compatta, come si dice, verso il palazzo del governo.
A nulla serve che la polizia spari lacrimogeni ad altezza d’uomo, a nulla serve che decine di morti rimangano a coprire di sangue l’asfalto delle strade, a nulla serve qualsiasi tipo di discorso dei leader dei partiti.
Noi vogliamo quello che ci avete tolto, urlano gli Straccioni.
Noi vogliamo quello che avete voi.
Noi vogliamo la felicità che voi avete solo perché l’avete tolta a noi.
Voi ci avete condannato all’inferno.
Noi vi condanneremo ad assaggiarlo questo inferno. Così urlano dai megafoni gli Straccioni e subito dopo entrano nel palazzo del governo e massacrano indiscriminatamente, come si dice, tutti quelli che trovano.
In quel terribile giorno di maggio duecentoquindici deputati di tutte le fazioni politiche e tredici uscieri vengono trucidati a colpi di ascia, spranghe, coltelli, pistole, alcuni vengono impiccati ai lampioni del cortile interno, altri gettati dalle finestre e solo verso sera l’esercito ha ragione degli Straccioni a colpi di cannone e mitragliatrice.
Il risultato di una simile giornata è la cifra di seicentotrentotto vittime, tra deputati e rivoltosi. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU e l’esercito americano, assieme ai membri del governo superstiti assumono il comando provvisorio di emergenza del paese e  proclamano la legge marziale. In nessun caso è possibile permettere che quello che è successo in Italia possa estendersi e dilagare in qualche altro paese europeo o del mondo. Tutto deve finire qui e ora. E la punizione per i ribelli deve essere esemplare.
Cominciano gli interminabili processi agli Straccioni che vengono trasmessi in diretta dalle TV di tutto il mondo. Viene invocata la pena di morte per i più irriducibili, come si dice, che sono neri, albanesi, rumeni, molti italiani disoccupati. Il novanta per cento di questa gente è di sesso maschile. Da qui nasce un’altra furibonda protesta sul fatto che la violenza ha sempre origine maschile e che il potere maschile non protegge abbastanza le donne. Nei disordini scoppiati dall’inizio dell’anno le vittime donne hanno superato il centinaio ma, nonostante nella maggior parte dei casi queste donne siano state uccise negli scontri con la polizia, la colpa di questa violenza maschile ricade sui rivoltosi sconfitti.
Quindi questi criminali nemici dell’umanità, questa macchia inaccettabile in una Europa pacificata da quasi settant’anni, come dice il capo del governo scampato miracolosamente al massacro, questi rimasugli di una sanguinosa epoca ideologica e maledetta, devono essere eliminati. Ci sono diversi problemi per realizzare questo obiettivo. Il primo problema è che la pena di morte non è più prevista dalla legge fin dalla fine della seconda guerra mondiale. Occorre dunque fare una revisione totale del codice penale con il rischio di tornare indietro di un secolo nell’ambito dei diritti civili. Ci sono discussioni etiche interminabili, come si dice.
Ciò che resta del governo, però, vuole fare piazza pulita degli Straccioni. E anche la cosiddetta gente comune, che sotto sotto ci ha goduto nel vedere massacrati a colpi d’ascia e spranghe certe facce che per decenni sono apparse in televisione a dire sempre le stesse stronzate, anche la gente comune, ne ha abbastanza. Vuole pace e ordine. Vuole vedere sparire gli Straccioni. Vuole godersi le esecuzioni capitali in diretta da casa.
Troppa violenza per le strade, pensa la gente comune, ora basta, lo spettacolo è durato troppo. Il secondo problema è che molti dei rivoltosi sono  stranieri, per lo più senza permesso di soggiorno.
Il governo è inflessibile. Italiani o stranieri, devono essere puniti con la morte per quello che hanno fatto a un governo democratico di un paese democratico.
Attraverso una procedura paradossale, dovuta al timore che qualcosa di simile a quello che è successo il venti maggio possa ripresentarsi in qualsiasi altra democrazia europea, gli Straccioni vengono equiparati ai terroristi internazionali e processati da un tribunale internazionale per crimini contro l’umanità.
I governi dei paesi di appartenenza, non possono e non vogliono impedire il processo ai danni dei loro concittadini. Tutti i governi sono unanimi. Mai più, mai più si deve verificare la possibilità che la popolazione più povera e dunque moralmente più debole e influenzabile da ideologie distorte, come dice il presidente degli Stati Uniti, possa aggredire fisicamente un governo democratico. I governi romeno, albanese, senegalese, marocchino, filippino, peruviano, ecuadoreño accolgono la decisione del tribunale internazionale senza batter ciglio. Solo i governi scandinavi avanzano delle riserve ma non vengono minimamente ascoltati. L’unica condizione che viene posta dagli altri governi è che l’esecuzione deve avvenire in territorio neutro e che gli esecutori siano cittadini dei paesi coinvolti.
La cosa viene accordata in fretta. I governi democratici o meno democratici di Europa, Africa e Sud america si mettono d’accordo alla svelata.
I rivoltosi vengono tutti condannati a morte per fucilazione.
Alcuni rivoltosi italiani riescono a farsi convertire la pena dalla fucilazione all’ergastolo. Tutti quelli stranieri invece sono spacciati. La comunità internazionale grida all’ingiustizia ma la cosa viene messa presto a tacere con il pretesto che i fatti del venti maggio, anche se riguardano nello specifico il governo di un solo paese, sono in realtà una minaccia potenziale per qualunque governo del mondo e quindi di competenza internazionale.
Il governo più danneggiato ha la precedenza nel giudizio finale di clemenza. La polemica non si sgonfia così facilmente e anzi rischia di far mandare a monte tutta la faccenda e allora il governo italiano fa marcia indietro. Verranno risparmiati dall’esecuzione capitale solo dieci ragazzi e tre ragazze, tutti ancora minorenni. Gli altri italiani verranno fucilati assieme agli altri.
I membri dei diversi plotoni di esecuzione vengono presi dall’esercito albanese, rumeno, peruviano, ecuadoreño, senegalese. Per solidarietà anche il governo americano e perfino quello iraniano offrono plotoni di esecuzione per gestire la faccenda in maniera più neutra possibile. Il governo israeliano offre un plotone specializzato in esecuzioni per manifestare la solidarietà con la democrazia messa in pericolo dalle rivolte popolari.
È una vera rivoluzione sociale. Anche fazioni che si sono fatte la guerra fino a poche settimane prima, si riunisce in concordia per condannare a morte gli Straccioni.
Le TV di tutto il mondo riprendono i plotoni israeliano e iraniano fianco a fianco, mentre caricano i fucili, puntano e invece di mirare gli uni addosso agli altri, sparano contro i rivoltosi Straccioni legati ai pali.
Quando i corpi legati sobbalzano sotto i colpi e si afflosciano, un boato di applausi, come si dice, esplode nelle piazze dove sono allestiti i maxischermi che permettono a migliaia di persone di assistere all’evento.
La pace è finalmente scesa sul mondo. La democrazia del nostro paese e, di conseguenza, la democrazia di tutti i paesi del mondo, è salva. Il sangue dei rivoltosi viene velocemente ricoperto di segatura.

Quando i rivoltosi del venti maggio sono stati passati per le armi, una bella mattina di giugno, durante una diretta televisiva trasmessa dal cortile di una prigione in disuso nell’isola di Pianosa, il movimento degli Straccioni ha cominciato a mangiare sé stesso. Quando milioni di persone avevano visto sui loro schermi i plotoni di esecuzione scaricare pallottole su decine e decine di uomini legati ai pali, quando hanno visto le figure legate afflosciarsi a terra, hanno provato un doppio brivido dovuto all’eccitazione della morte violenta e al pensiero tremendo che dopo questo passo indietro di civiltà l’Europa e il mondo avrebbero fatto molta fatica a tornare a un livello accettabile di convivenza civile. Ma il terrorismo, la ferocia inaccettabile di chi usa la violenza per distruggere le fondamenta della nostra vita, deve essere combattuta con fermezza e senza inutili e fuorvianti sentimentalismi, ha detto il capo del governo.
Anche il Vaticano ha approvato tacitamente, come si dice, le esecuzioni, pur pregando per le anime irrequiete di queste persone che non hanno avuto, come dice il papa, rispetto per i ruoli sociali che sono la base della civiltà cristiana.
L’attaccamento alle cose materiali come il vile denaro, ha detto il papa apparso con il suo vestito bianco dalla sua solita finestra , l’attaccamento alle vuote aspettative del più vile consumismo, il mille volte sciagurato attaccamento a ideologie pseudo libertarie che la storia del novecento ha già ampiamente condannato e che niente hanno a che fare con la verità di Cristo, hanno portato a questa iattura che affligge oggi la società.
La civiltà come la conosciamo corre grave pericolo oggi, ha detto il papa. Non possiamo permetterci debolezze nel condannare il terrorismo ideologico, anche se bisogna implorare il perdono di Dio su queste povere anime.
Il presidente degli Stati Uniti ha approvato completamente le parole del papa e anche il presidente della Russia e quello della Francia e quello della Gran Bretagna e così via. E così il movimento degli Straccioni, passato alla più assoluta clandestinità, condannato agli occhi del mondo, si è dissolto nel nulla.
Nel giro di poche settimane i poveri hanno smesso di prendersela con i ricchi e hanno ricominciato a prendersela tra di loro, come è sempre stato.
L’ordine delle cose è stato ristabilito da adesso fino allo spegnimento del sole.
Il mio paese è diventato l’avanguardia di un nuovo movimento sociale nel quale i ruoli sono sacri e inviolabili.
Dio lo vuole. Il potere lo vuole. I poveri stessi lo vogliono.
Proteggeteci da noi stessi, dicono i poveri ai governanti.
Diteci cosa dobbiamo fare e lo faremo.
Per tutti i secoli dei secoli, amen. 

2 commenti:

  1. Praticamente un incubo questa tua visione, tanto più angosciante quanto più vicino alla realtà.

    RispondiElimina
  2. Mi sembra tutto vero, a parte la fucilazione. Non si tratta di fucilazione, gli straccioni muoiono per esalazioni di gas. Tutto il mondo è un'enorme camera a gas.

    RispondiElimina