L'uomo, monotono
Universo,
Crede allargarsi i beni
E dalle sue mani febbrili
Non escono senza fine
Che limiti
Attaccato sul vuoto
Al suo filo di ragno
Non teme e non seduce
Se non il suo proprio grido
Ripara il logorio alzando
Tombe,
E per pensarti, Eterno,
Non ha che bestemmie
Giuseppe Ungaretti
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