Il cosiddetto istinto di morte è più forte nei maschi, i quali si devono notoriamente dissipare nelle guerre o, in mancanza di esse, in attività pericolose / idiote / inutili.
Una società quasi completamente (ma potremmo togliere anche il "quasi") femminilizzata come quella occidentale, - globale in cui viviamo offre poche o nessuna chance per il maschio che non ce la fa. O si femminilizza e allora si deprime o rimane se stesso e allora collide con il resto del mondo. E si deprime. La depressione è inevitabile. A volte la depressione è così mascherata che sembra quasi normalità. Ma se si va a grattare sotto la crosta, ecco tutto un pullulare di compulsioni, dipendenze, malanni psicosomatici, disperazioni ovattate che affliggono il maschio del XXI secolo.
È così semplice, in fondo.
Se diventi una rock star ti uccidi. Se non lo diventi ti uccidi lo stesso. Se non ti uccidi, uccidi il tuo dolore e vivi come uno zombie, cioè come il 98% della popolazione terrestre umana.
Riguardo alla femminilizzazione del maschile, mi viene in mente l'analisi della omosessualità proustiana che fa Girard nel suo "Menzogna romantica e verità romanzesca". Detto brutalmente: si diventa froci perché si idealizza, si imita, si desidera il maschio che ce la fa.
RispondiEliminaÈ possibile. E la quantità di frovidio nella Chiesa Cattolica, come la spiegava Girard? Ma per quanto si potrà ancora scrivere "froci" senza incorrere in sanzioni?
EliminaFrovidio sta per "froci". La domanda resta, il correttore si ribella
EliminaA memoria, non ne ha parlato in alcun luogo. ;-)
EliminaSono donna, dal canto mio mi rifiuto di mascolinizzarmi, cronicamente depressa e -in effetti- collido con il mondo.
RispondiEliminaPuò darsi che il sistema, alla fine, punti alla degenerazione degli individui in soggetti sempre più indifferenziati, meglio se unisex, perennemente desideranti le cose che esso propone, ma è certo che la persona davvero pensante non può essere strumentalizzata da niente e da nessuno.
A proposito di "femminilizzazione" del maschio come fenomeno degenerativo moderno post-bellico, che dire, allora, ad esempio, dei damerini settecenteschi con la cipria, anelli e collane, o dei Faraoni egizi dagli occhi dipinti e simili mode dei tempi passati? Imposizioni del Mercato?
Il problema vero è che realizzare onestamente la nostra natura umana è un compito solitario, estenuante ed immenso e che l'eliminazione dei vecchi (peraltro osceni) ruoli di genere di un tempo, ha lasciato greggi di uomini(e donne)-pecore nella disperazione.
(Ciao Massimo)
Per femminilizzazione non intendo uomini che si vestono o truccano o si sentono donne. E nemmeno do di questo fenomeno connotazioni morali. È una semplice constatazione.
RispondiEliminaLe società occidentali consumiste hanno bisogno di individui fluidi, il più possibile privi di conflitti. È per questo che le caratteristiche maschili sono viste come regressioni a uno stato pre civile.
Nel settecento i damerini non si vestivano da donne. Le loro braghe ostentavano un pacco che adesso ad andarci in giro sarebbe problematico.
Anche gli egizi non si truccavano per assomigliare a donne.
Non sto dicendo queste cose per nostalgia di un patriarcato che non ho mai conosciuto, o rivalsa contro le donne. Può darsi benissimo che dal punto di vista antropologico il maschio bianco occidentale meriti di sparire, nonostante le pose machiste di Salvini.
Poiché ho una certa età, la cosa non mi riguarderà più di tanto. Le cose cambiano sempre. GlI individui come noi, fuori posto sempre, collidono per forza. Tocca accettarlo.
Ciao Morena
Sì, mi era chiaro, caro Massimo, che non intendevi riferirti ad un fenomeno semplicemente estetico e formale, di puro costume.
EliminaCi sono filosofastri moderni, invece, che si fermano lì, preoccupati del fatto che il maschio si depili e compri le cremine di bellezza, addirittura spingendosi ad affermare che la femminilizzazione dell'uomo occidentale ha motivato i fanatici islamici a compiere le loro stragi anche come affermazione di "machismo": ipotesi deliranti, a mio avviso.
La questione di un'identità maschile, però, esiste, e, giacché in linea di massima uomo e donna sono di fatto complementari, dovrebbe riguardare entrambe le parti.
Hai ragione, comunque: che se la vedano i superstiti, giacché io, a forza di collidere, sono troppo impegnata a tenere insieme i pezzi. :-)