Occuparsi del capitalismo significa occuparsi di Dio, del
destino umano, di metafisica, di magia, della gnosi del male e del dolore, dei
sistemi utopistici, di mitologia e psicologia: solo secondariamente significa occuparsi di economia.
In altre parole, occuparsi di capitalismo, significa occuparsi
delle ultime stagioni dell’uomo su questo pianeta.
La filosofia idealistica, ma in generale tutta la filosofia da
Cartesio in poi, ha un’origine chiara, e cioè Aristotele e Platone; e un’origine
scura, gli studi alchemici e ermetici.
La filosofia hegeliana è una lunga dissertazione alchemica,
senza dubbio. Anche il materialismo di Marx, che riprende e rovescia
apparentemente Hegel, è un rovistare nella coincidenza degli opposti e nella
trasmutazione del piombo della lotta di classe, nell’oro della conciliazione
suprema comunista.
A partire da Cartesio avvenne la separazione soggetto - oggetto che l’idealismo tentò di ricongiungere. La scienza moderna trasforma tutto, Solve et
Coagula, Bene e Male, Dio e Satana. Dissolve il soggetto e contemporaneamente lo
esalta rendendolo simile a sé: moneta da spendere.
L’attuale fase di totale immanenza ultra capitalista sul reale,
è il trionfo della risoluzione del Concetto hegeliano. Tutti gli opposti sono
riuniti in funzione dell’Accumulare e Dissolversi nel Capitale. Non c’è giusto
o sbagliato. Il movimento è in atto e non si può fermare se non alla
dissoluzione del tutto.
Siamo nella società dell’assoluta uguaglianza. Tutti sono
uguali, al Sole del Capitale. Differiscono tra loro, solo dalla quantità di
luce ricevuta. C’è chi è quasi completamente in ombra e chi è alla luce totale.
Questi ultimi sono una cosa sola con il Capitale. Non hanno più un io nel senso
pieno del termine. Le loro vite individuali coincidono completamente con il
mondo. In altre parole, hanno cessato di essere umani. All'estremo opposto, coloro i quali sono lasciati nell'ombra sono i reietti, gli ultimi, gli invisibili, che si dannano perché il Padre rivolga uno sguardo misericordioso su di loro.
Invano.
È nota la reazione di Kant a Swedenborg, di Marx a Stirner,
della sinistra hegeliana ai risvolti mistici rosacrociani della Fenomenologia
dello Spirito.
Kant teme Swedenborg perché
ha paura della pazzia che conduce a ogni dogmatismo, ogni follia guerresca
fomentata dall’idealismo. Con l'idealismo tedesco, Kant viene messo da parte a favore di Swedenborg, senza che nessuno ci trovi nulla di strano, anzi, senza che Swedenborg o il pensiero alchemico vengano mai neppure nominati.
Inizia la colossale opera di rimozione.
Il capitalismo otto - novecentesco è un prodotto del
dominio della tecnica in un tragico connubio con il dominio della metafisica del denaro.
Il predominio della tecnica è un frutto del concetto di Progresso ottocentesco, ma il capitalismo assoluto va oltre il Progresso,
sostituendolo con la Crescita Infinita, ancorché palesemente impossibile e
proprio perché razionalmente impossibile, tenacemente perseguita in funzione
demoniaca.
Il denaro è divenuto il Solve et Coagula degli alchimisti che comprende tutto
il pianeta, sotto il suo dominio funesto. Il denaro è la pietra filosofale tanto ricercata dagli alchimisti. Lo sterco si è trasformato in oro e poi ritrasformato in sterco, sotto gli occhi di tutti e senza che nessuno lo trovasse strano.
Il regno di Satana è compiuto, si
potrebbe dire.
Il Faust di Goethe – l’alchimia – la fenomenologia dello Spirito
di Hegel – le seduzioni economiche di Faust (Alvi) – la genesi dell’ulta
capitalismo nello spirito demoniaco della divisione e riunione – in altre
parole, il filo rosso che muove gli umani fino a far partorire alla società la
mostruosità immanente del capitalismo, non è l’evoluzione tecnica dei mezzi di
produzione, quanto una specie di fascinazione psicotica che lega a sè questi mezzi di produzione: resta da stabilire in
cosa consiste questa fascinazione. Alla base c’è l’idea di poter accedere alla
pienezza (felicità) a gradi crescenti, semplicemente comprandola. L'uomo vuole andare oltre la sua sussistenza, vuole il dominio assoluto del cosmo con il beneplacito di Dio.
Non è un caso che Marx attribuisca alla Merce, veicolo della transustaziazione del Capitale, un significato "metafisico", in contrasto con il suo ostinato materialismo.
Con l'avvento dell'ultra capitalismo, la Merce non ha nemmeno bisogno di manifestarsi direttamente.
Diventa un'Idea.
In seguito, nel XX secolo, esaurito il suo compito, Dio non basta più. Faust baratta
la sua anima in cambio della conoscenza, del possesso “dell’attimo”, perché
pensa che ne valga la pena. Avidità. Ma cosa c’è alla base dell’avidità? Cosa
cerca l’avido? La fusione assoluta, l’incorporazione assoluta dell’oggetto
della brama dentro di sé, lo distrugge per possederlo completamente e diventare
grande come il mondo, coincidente con i suoi confini. È casuale la massiccia presenza, mai registrata prima nella storia, di persone sovrappeso ai limiti dell'incredibile? Io credo di no.
L'individuo ai tempi del capitalismo assoluto del XXI, ha come obiettivo inconscio mangiare il mondo, ridurlo totalmente a esperienza fruibile.
È fuorviante cercare le origini della situazione mondiale
attuale nell’ambito della semplice economia o nella geopolitica o anche nella
semplice volontà di potenza. Nietzsche non ha stabilito cosa c’è dietro la
volontà di potenza.
Cosa c’è dietro la volontà di potenza? Qualcosa di immenso che
non possiamo stabilire ancora. Potremmo definirlo Male. Non è una connotazione
moralistica. Leopardi lo ha scritto molto bene: “Tutto
è male. Cioè tutto quello che è, è male: che ciascuna cosa esiste è un male;
ciascuna cosa esiste per fin di male”.
Cos'è il Male? La proliferazione continua. La Dismisura. L'oro che si moltiplica rivelandosi per quello che è: sterco. Un escremento che seppellisce la realtà. Una sottile pulsione erotica che si rovescia nel suo opposto, potremmo dire hegelianamente: pulsione di morte.
Si può andare al di là di
questo?
Secondo me, sì. Però io non
so come.
Da dove ha realmente origine il capitalismo assoluto? La tecnica
ne è un presupposto, ma non ne costituisce l’origine. Da dove proviene? Come ha
fatto Satana a estendere il suo dominio sul mondo?
Il capitalismo assoluto è un vicolo cieco filosofico e
epistemologico. Come se ne esce?
Il capitalismo assoluto è nato da ciò che lo voleva all’inizio
contrastare: romanticismo e
Nazionalismo.
Come uscire dal disincanto e cercare un’alternativa coerente?
Come esorcizzare il mondo? Come toglierlo dal dominio di Satana - denaro? I
termini religiosi la dicono lunga sulla posta in palio: l’anima del peone.
“La storia della vita sulla terra è principalmente l’effetto di
una folle esuberanza: l’avvenimento dominante è stato lo sviluppo del lusso, la
produzione di forme di vita sempre più onerose.”
Georges Bataille
Riletto Anonima Aldilà di Robert Sheckley. Ecco quella che si
può veramente definire un’opera geniale, più di tante altre e senza la pretesa
di esserlo. Se si vuole capire qualcosa dell’umanità, basta leggersi Anonima Aldilà.
Fa pure rima ed è avvincente, cosa che le maggior parte dei libri non è. È una
rinfrescante lezione di sociopolitica e filosofia, divertente e salutare come
una risata. Racconta l'estensione del Capitale, perfino sul post mortem, in modo intelligente e esilarante. Ed è stato scritto nel 1958, per noi umani del XXI e XXII secolo. Lo consiglio.
Scopo dell’etica (buddhista e no) è la riduzione maggiore possibile della sofferenza da parti di tutti i
soggetti interessati a una determinata azione. Riduzione non vuol dire eliminazione, inteso che quest’ultima è
impossibile se non attraverso l’estinzione totale (sia pure nirvanica) dei
soggetti stessi.
L’etica è dunque collocata dentro e fuori la cosiddetta natura.
Dentro, poiché si muove all’interno delle inevitabili leggi cosmiche: e fuori,
perché tende a comportarsi come se queste leggi cosmiche potessero essere
aggirate.
Tutte queste riflessioni sembrano complicate e appesantite da troppa filosofia: sia pure.
Ma se non si riesce a comprendere che la nostra epoca è la prima della storia nella quale una concezione ideologico - religiosa unica permea tutta la società umana del pianeta, non si potrà mai modificare alcunché.
Il capitalismo assoluto non è un semplice modo di produzione in cui una classe accumula ricchezze e l'altra viene sfruttata, ma una
religione assoluta con i suoi sacerdoti e i suoi sacrifici umani.
Le vittime sacrificali si immolano volentieri (o quasi) per ottenere benefici dal Dio.
Per cambiare bisogna prima prendere coscienza di questo. Bisogna guardare il Male in faccia.
Solo allora si potrà dissolvere l'illusione che ci incatena.
Nessuna soluzione è certa.