Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

giovedì 9 maggio 2013

Anime low cost




Passare giornate su giornate in azioni vuote, puerili, inutili. Passare giorni interi gonfi come sbadigli di tuono. Passare giorni immemorabili, destinati solo a lasciare una scia umida, invisibile, dietro di te che corri su questo trampolino.
Giornate come la scia di una lumaca gravida di sonno.
Giornate che non torneranno più, il cui unico scopo è fare numero su e giù per il calendario, e in ognuna di queste giornate prive di valore, le molecole avranno palpitato lo stesso, scintillando nel buio.
Giornate come questa, che sai già che se non crepi improvvisamente, ti porterà dritta dritta verso il divano di casa, la televisione, la stanchezza ibernante.
Giornate di un morituro che non saluta nessuno.
E queste giornate sono le giornate di tutti. Tutte le giornate del mondo. Solo il sesso e la morte le rendono uniche. Solo il sesso, la carne dirompente, ti crea una giornata atrocemente bella. Oppure l’amore, due cose scisse che diventano una. Capolavori irripetibili, tentativi continui di ripetizione frustrante. Bagliori di luce intermittenti. Dio che si manifesta a tratti, poi torna nell’oscurità che gli compete.
Invece abbiamo tutti lo sguardo ottusamente fisso al prossimo fottuto e ottuso istante inconcludente. Ci hanno fregato, tutti. Ci siamo fregati il nostro stesso tempo. Forse ne avevamo così tanta paura, che abbiamo preferito schiumarcelo così, senza assaggiarlo.
La vita è atrocemente bella. Per questo è intollerabile.
Se guardi negli occhi un essere umano, scorgi l’anima prigioniera, il Tempo Incatenato.
Noi siamo coloro che dovranno scatenare lo schiavo.
Lo schiavo senza catene, resterà in piedi, ebete, a fissare quello che ha perso, la schiavitù, come il suo prezioso tesoro.
Correrà urlando verso il prossimo ceppo. Gli facciamo torto a volerlo affrancare.
E questo torto glielo facciamo volentieri, solo per sentirlo annaspare.
Più crudeli i liberatori dei carcerieri. I liberatori non conoscono gli uomini, questi ricettacoli di losche abitudini. 
I liberatori sono arroganti. Pasticciano con il quadro comandi. Per questo sbagliano sempre. I liberatori sono tutte canaglie.

Resta solo la vacanza low cost, per fingere di essere vivi. Ci affolliamo in aerei low cost, sfidando altitudini e morte per passare il tempo, facendo milioni di foto in digitale che non riguarderemo mai, forse da vecchi, rimandando tutto alla putredine dei ricordi finti. Sfidiamo paesaggi maestosi, sempre low cost, facendoci venire le lacrime agli occhi dalla bellezza, ma per i motivi sbagliati. I turisti non sono degni della bellezza. La bellezza esige un prezzo da pagare, e questo prezzo, in genere, è la propria anima. Ma se l’anima è low cost, la lacrimuccia di fronte alla cascata vale quello che vale. Esseri indegni che muovono l’economia andando in giro a evacuare nei cessi di tutto il mondo, la stessa merda predigerita.
L’uomo turista del XXI secolo è un animale immondo, parassita della Terra. Dovrebbero proibire alla gente di viaggiare. Gli zombie non dovrebbero avere diritto di volare da un posto all'altro solo per mettersi in costume e farsi fotografare.
Un viaggio dovrebbe essere una trasformazione del proprio essere e invece diventa un prodotto da consumare, come le ciabatte infradito, la merda cosmica, il cibo etnico che non esiste, il sesso youporn consumato in camere d’albergo tutte uguali. Immondizia e morte e senso di inutile demenza assalgono l’essere pensante che vede una fila a un check in.
Merda su merda, nella merda, con la merda.
Ave Merda, piena di Merda, la Merda sia con Te e con la Tua Merda. Dacci oggi la nostra Merda quotidiana e rimetti a noi la nostra Merda, come noi rimettiamo la Merda ai nostri merdoni e non ci indurre nella Merda, ma liberaci dalla Merda, Merda. 

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