Sono passati già sette anni dall’inizio
della cosiddetta Crisi Mondiale del 2008. Da allora ci sono state guerre,
epurazioni, imbecillità a carrettate in TV, oltre a un aumento esponenziale del
cosiddetto cambiamento climatico. Gli anni dopo il 2010 (compreso) hanno
registrato un clima caldissimo e/o bizzarro. Noi andiamo avanti imperterriti a
sparare le nostre cazzate.
Nel 2011 abbiamo raggiunto i sette
miliardi di abitanti umani su questo azzurro e marrone pianetino. Hanno
esultato alla notizia, non si capisce bene perché: forse più siamo, più ci
divertiamo, pensano i benpensanti. È come una grande festa, una bisboccia
planetaria. Venghino, signori, che più gente entra, più bestie si vedono,
diceva l’imbonitore all’ingresso dello zoo.
Ma sono contento.
Ho 80 euro in più in busta paga
grazie alle giravolte dell’ennesimo ciarlatano al governo. Governo che, per
inciso, in Italia è già il terzo instaurato senza che nessuno l’abbia eletto.
È l’ultimo modello di democrazia:
perché far fare al cittadino la fatica di votare? E infatti il cittadino ormai
è abituato: a votare non va quasi più.
La demenza sta esplodendo, dilagando,
travolge ogni confine.
C’è un nuovo simpatico stato islamico
del quale nessuno sentiva la mancanza, e tutto grazie alle solerti attenzioni
internazionali degli Usa che hanno eletto il pianetino azzurro – marrone a loro
giardinetto con gazebo incluso.
Se il mondo, prima del 2008 era
inesplicabile e grottesco, da sette anni a questa parte è diventato funesto e
beffardo, come una maschera di pulcinella addosso a un feroce saladino, armato
di scimitarra.
In Italia, c’è stato un cambiamento: per
ora, Berlusconi (almeno questo, santo dio!) ce lo siamo tolto dai coglioni. Solo
che quello che c’è al suo posto, non solo non è meglio, ma ha proprio l’aria di
essere quello che tirerà l’inculata finale.
In compenso sono esplosi i programmi
di cucina e il fenomeno Real Time. La TV
è il centro della vita del peone. Non c’è e non ci può essere altro, tranne
forse i social, per cercare di fare quattro chiacchiere o al limite scopare,
come diceva il Guccini una volta.
Mangiare è la prima occupazione del
cittadino moderno.
È una curiosa variazione del pese
dell’Albero della Cuccagna Globale di medievale memoria, in cima al quale c’è
ogni ben di dio e i peones ci si arrampicano gioiosi.
Esperti ci introducono nel regno del
benessere spettatoci, cioè partecipare solo visivamente alla Grande Abbuffata
delle élite. Guarda, cittadino, guarda e sogna. Con qualche pacchetto economico
puoi fingere per un pomeriggio di essere ricco, mangiando cucina povera, che fa
molto più chic. Nel frattempo tu, peone, ti trasformi nella brutta copia del
tuo padrone. Sembra tutto indistinguibile, ma se guardi bene, il peone lo
becchi sempre.
Vorrebbe ma non può, non sa. Si
scopre la sua inadeguatezza a entrare nell’Universo dell’Imprenditoria
Planetaria, quelli che fatturano realmente: i degni possessori di SUV, villette
al mare e montagna, compartecipazioni in società off shore e così via. Eroi del
nostro tempo. È la modernità stile camorra, che tra l’altro è molto televisiva.
Gli eroi dei nostri tempi sono loro.
Se gli eroi dei nostri tempi sono dei
lardosi chef o dei nevrotici ristoratori, vuol dire che la Grande Crisi Globale
è riuscita (almeno in Italia, ma non credo solo qui) a fare tornate il peone alle basi della vita.
Mangiare, bere, scopare, cacare.
A quando, infatti, una bella
trasmissione sulla merda?
Ci sono tanti tipi di merda: sciolta,
dura, marrone, scura, a torciglione, a torta di fango, a pallette. Dimmi come
caghi e ti dirò chi sei.
Esperti che evacuano in cessi
sistemati gli uni accanto agli altri e i concorrenti giudicano dal colore e dal
profumo delle preziose deiezioni, di quali leccornie si siano cibati gli eroi
del nostro tempo. Ai vincitori il titoli di MasterShit.
A pensarci bene, questa trasmissione
TV esiste già, si chiama vita media.
Giudichiamo tutti contenti del nostro diritto
di poterlo fare, le cagate che il potere ci propina e siamo anche solerti a
voler fare distinzioni.
Viviamo nell’illusione che la merda
non sia tutta uguale.
Immagino quello che succederebbe se
un innocente bambino esclamasse “ma questa è tutta cacca!”
Ma non vogliamo traviare la gioventù,
il nostro passaporto per il futuro.
Bisogna imprimere nel cervello delle
nuovissime generazioni che c’è merda e merda.
Il peone si consoli, non è più solo: stanno
arrivando i rinforzi.
Tra altri sette anni saremo la
nazione europea con più immigrati, in una superficie compelssiva di soli 301.000 km2.
Ci piacerà un sacco. Ne sono
convinto. Non vedo l’ora che la zona vicino alla quale abito,
diventi una piccola banlieue, colorata, vivace, piena di brio, spumeggiante, un
inno alla vita che spazzi via la malinconica vecchiaia delle periferie. Era
ora, santo Dio, ne sentivamo tutti il bisogno. Venite fratelli, prego, mi casa es vuestra casa, volente o nolente.
Un paio di settimane fa mi hanno aperto
la macchina per rubarmi la batteria.
È un piccolo, gradevole antipasto di ciò
che saranno degli anni Venti del XXI secolo.
dunque quale è la tua proposta ? camere a gas? droni che spargono gas mortali? sono curiosa di conoscere la tua soluzione...voglia mai che, dopo la batteria si prendano proprio la macchina.Tu parli di antipasto, io penso che ci hanno già depredato di qualunque futuro, non i milioni di abitanti, né gli invasori, ma coloro che governano il mondo, per cui sono già alla frutta.
RispondiEliminaE' semplicissimo. Non ci sono soluzioni. Non è colpa solo di chi governa il mondo, è colpa di tutti, in un modo o nell'altro. E adesso ce lo pigliamo in culo, come direbbe Hegel.
EliminaPS. La macchina non se la pigliano, è troppo vecchia, mica sono scemi.
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RispondiEliminaScusami ho cancellato i miei precedenti commenti perchè erano fuori luogo. Non avevo letto con attenzione il tuo post. Abbi pazienza.
RispondiEliminaCondivido tutto al 100%