Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

martedì 8 settembre 2015

Scampoli di nornale malessere 1



Provo a immaginare cosa vuol dire essere stipato in un barcone insieme ad altre trecento persone e venire sballottato dalle onde, in preda al mal di mare e alla puzza dei miei simili, sotto al sole cocente. Ci provo e ci riesco anche: ma nulla, non riesco proprio a sentire pena. Forse avrei più pena di un formicaio investito da un torrente, o di un povero cane che rischia di affogare. Non lo so perché.
 Sicuramente c’è qualcosa che non va in me.
Sarò malvagio, ma a me i migranti hanno veramente rotto i coglioni.  Il che non vuol dire che ce l'abbia con loro, sia chiaro, poveretti. Fanno quello che farei anch'io al loro posto, ma questo non cambia la questione. Sono anni che arrivano, negli ultimi mesi sono semplicemente aumentati. C'è chi dice che sono tanti, c'è chi dice che sono una percentuale irrisoria, le solite robe all'italiana in cui non ci si riesce a mettere d'accordo nemmeno su quando mettere la pasta.
Fanno comodo a qualcuno, destabilizzano l’Europa, creano nuove schiavitù, costituiscono un bel business e chi più ne ha più ne metta. Ci guadagna Salvini a volervi fermare, ci guadagna Renzi a volerli accogliere, ci guadagnano gli scafisti, ci gudagna la Merkel, ci guadagnano tutti e ci fanno sentire più buoni se li accogliamo e più cattivi se li schifiamo.
Sono il termometro della moralità da baraccone di questa Europa, una moralità decisa sulle teste del popolo che, come dice Trilussa, che fa? Se gratta.
La responsabilità di questo massiccio “esodo” (quanto mi sta sulle palle questa parola) è della Gran Bretagna e della Francia che hanno voluto ad ogni costo distruggere Gheddafi.
Oh, ragazzi, se restava Gheddafi correvamo il rischio, noi italiani, di avere dei vantaggi nella fornitura di greggio. Non sia mai. Italiani, state al vostro posto, pensate al Parmigiano Dop, alle panzanelle e agli stivaletti griffati, altro non vi compete.
Se ci fosse una giustizia, GB e F dovrebbero essere presi d’assalto senza pietà da milioni di persone disperate. Che se le godano tutte. E invece l’Italia, abituata a essere prona rispetto ai più forti, lo piglia in culo, per l’ennesima volta. Perché è un paese in piena balcanizzazione.
Mi riesce difficile credere che GB e F, non immaginassero le conseguenze. La Germania ci guadagna ancora di più. Evviva l’Europa Unita. Fino alla prossima guerra.
Nel frattempo l'Africa cova il suo bel boom demografico, la Cina è in crisi ma recupera, tanto si compra materie prime dall'Africa, o meglio ancora da aziende occidentali che le raccolgono sul territorio (c'è in rete un articolo interessante, anche se di un paio di anni fa: non credo le cose siano cambiate molto). Nel frattempo Dio è morto, Marx è uno spettro insieme a Derrida, Nietzsche è in preda a un eterno ritorno e io ho la colite.

 
Uno spettro si aggira per l’Europa. L’autocensunsante. Autocensuranti di tutto il mondo, unitevi! Proclamate l’inizio di una nuova era. Da oggi non si potrà più, non dico parlare, ma perfino pensare che:


-          Il femminicidio, in fondo, è una stronzata. È una parola che perfino il correttore di Word ti dà come inesistente.

-        I migranti non sono una risorsa, ma una calamità. Se proprio ci teniamo che Milano, Roma e Firenze (Napoli è un caso a parte e non ho voglia di allungare a dismisura la parentesi) abbiano le loro banlieue, sarà perché avere quartieri ghetto per poveri mulitetnici fa figo, ci si possono girare un sacco de ficcion di RAI 1. Fatti da attori ricchi, naturalmente.

-          Chi ti dice che stiamo uscendo dal tunnel è una testa di cazzo. Nel tunnel ci siamo appena entrati.

-          Chi ti dice che facciamo pochi figli è un criminale. Si faccia un giro per le spiagge dell’Adriatico ad agosto. Adotti un pupo qualunque.

-          Una società civile nella cui televisione ci sono 438 programmi di cucina è una società arrivata alla frutta: come volevasi dimostrare.  Se gli eroi dei nostri tempi sono Bastianich, Cracco e quell’altro di cui non ricordo il nome, vuol dire che al centro della nostra cultura, in fondo c’è solo quello che produce merda: è il risultato finale di ogni portata, anche la più spettacolare.

-          La Bignardi e Fazio fanno bene il loro mestiere: essere gli alfieri degli autocensuranti. Di più non dico. Hai visto mai che un giorno mi invitino alla loro trasmissione. Scherzo.

-          Chi ti dice che possiamo tranquillamente vivere anche in 10 o 11 miliardi, basta redistribuire meglio le risorse, è uno che ha un agriturismo in Sardegna o una villa sull’Argentario. Mica redistribuisci meglio le sue, di risorse, in fondo. È per quello che è un autocensurante entusiasta.

-          Destra e sinistra sono categorie datate. Chi ti dice che pensarlo è da qualunquisti, in genere ha più di sessant’anni. Se occupa una posizione di privilegio  da cui dipende il tuo lavoro, devi fingere che sì, ha ragione. La destra, la sinistra, il centro e il cazzo che ti si frega.

-          I social, Facebook, i siti di incontri, quelli che ti spiegano il sesso in TV, in generale l’assetto della quotidianità che viviamo è una colossale merda che andrebbe fatta scivolare giù dallo sciacquone per correre finalmente in giro felice e violentare vecchiette in santa pace. O sniffare colla. O rileggere Max Stirner andando contromano in autostrada.
 

-         Viaggiare non ha mai reso più intelligente nessuno, nemmeno se usa Trivago. Il turismo è lo svago degli inutili. Se sei scemo rimani scemo anche in cima al Macchu Picchu. La prova? Milioni di stronzi si muovono su e giù per il pianeta ogni giorno e tutti questi geni in giro non si vedono. Garbage in Garbage out, come si dice.  In più, considerando che un jet inquina in un solo volo quello che fa una fabbrica in una settimana e ci sono cinquantamila voli al giorno tutti i giorni, sempre, ecco qual è il prodotto netto del turismo. La roba che respiriamo, il “buco nell’orzoro” e la faccia da cazzo di chi ti vuole raccontare ad ogni costo che a Cuba ci sono le fighe. E le palme, naturalmente.

-          I pensieri di destra sono diventati i pensieri di sinistra. Se lo pensi sei di destra. E essere di destra, per uno che non è di destra è motivo di angoscia quasi quanto essere di sinistra, per uno che non è di sinistra. Che la destra non sappia quello che fa la sinistra. La sinistra non sappia quello che fa la destra. Mi gira la testa.

Autocensuranti di tuto il mondo, uniformatevi! Vi stiamo preparando un futuro radioso.

Offerta speciale prendi uno paghi tre.

 
L’economia spiegata da Paperon de’ Paperoni. Su Topolino dalla prossima settimana. Era ora che l’economia venisse spiegata ai teneri virgulti di questa società, da qualcuno che veramente ne capisce qualcosa. Che invidia. L’avessero fatto ai miei tempi, a quest’ora avrei anch’io un deposito pieno di monete d’oro. Beate le future generazioni.

12 commenti:

  1. vabbè a te non stanno sulle palle gli immigrati (chiamateli come volete) ma le narrazioni superficiali del fenomeno che si fanno sui media, le stronzate banalmente strumentali ecc

    epperò rispondi con un malthusianesimo che vorrebbe essere cinico realismo -ma non lo è- e che secondo me si abbevera alla stessa fonte degli odiati media: quella della scarsità congenita di beni

    la tragedia dei nostri tempi è opposta: abbiamo tutti una -vaga- coscienza che potremmo accedere tutti e contemporaneamente ai beni che fanno di un uomo un uomo del ventunesimo secolo eppure non ci si fa, da noi stessi ci impediamo di dirci questa cosa che è più che possibile ed attuale data la altissima produttività raggiunta dal lavoro, dalla situazione della scienza e della tecnica, delle infrastrutture ecc

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  2. No, non possiamo. E' questo che non vogliamo dirci.

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  3. col cazzo, quello che non vogliamo dirci è che questi drammi che vediamo sono gli effetti dello sviluppo e non del mancato sviluppo

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    1. Certo che sono gli effetti dello sviluppo. E chi lo nega? Sviluppo occidentale capitalista sommato a sviluppo demografico demenziale nei paesi ex in via di sviluppo. Ormai mi sa che non si sviluppano più. Se poi si pensa che la colpa di tutto è sempre e comunque dell'occidente grasso e capitalista, vabbé è un altro discorso. Ci sono le vittime da una parte e i carnefici dall'altra e così abbiamo risolto tutto. Ecco, questo io non credo, per dirlo con Razzi Crozza (per restare nel campo dei media).

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    2. E poi sugli "odiati media" non è che ci trovi tutto questo brulicare di notizie sulla scarisità congenita dei beni, tutt'altro. E' molto più facile trovare peana alla crescita infinita, alla redistribuzione, al migrante come risorsa, al fatto che, basta volerlo, "potremmo accedere tutti e contemporaneamente ai beni che fanno di un uomo un uomo del ventunesimo".
      Quelli che sostengono il contrario in genere sono visti come dei fascistoni reazionari, ignoranti e razzisti, se sono visti. Di solito sono ignorati. Poi ci sono i leghisti ma quella è un'altra "razza".

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    3. banalizzazioni

      i dati parlano di un'altra storia: 3 milioni di agricoltori americani sfamano 7 miliardi di bocche, pensa un pò tu quanto poco toccherebbe lavorare per tutto il resto, e andrebbe da sè che una gran parte delle merci profittevoli che ci assillano sparirebbe perchè inutile, non per indigenza.
      e la vera perla sarebbe il "come" si lavorerebbe

      sarebbe già una struttura sociale più elevata, non credi?

      ma non voglio dare l'idea di contrapporre al tuo scetticismo un mio presunto idealismo, non ci sono scorciatoie al processo sociale e per adesso si può solo provare a forzare concettualmente coppie di categorie ammuffite come "occidente/oriente", "crescita infinita/miseria", "volontarismo/impotenza" ecc

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    4. 3 milioni di chi sfama cosa? Sfamano o potrebbero sfamare? E tutto il resto? Vivremo in una sana decrescita, senza consumismo, tutti peace and love, ogni conflitto risolto... con tutti i confort, una nuova cultura, tutti al parco con i bonghetti, ognuno con il suo orto ... E quando i miliardi diventano 8 o 9 o 10? Ognuno coltiverebbe la propria individualità, sai che bel coretto, da fare impazzire Jovanotti, finché un bel giorno salta fuori qualcuno che dà di matto e si mette a fare casino perché è nella natura umana essere bastardi senza motivo. E allora ricomincia il giochetto ...
      Solo l'8% della superficie terrestre è coltivabile ed è già abbondantemente coltivata.
      Un società finalmente empancipata, posto che ce ne sarà mai una, sarà inevitabilmente abitata da molte, molte, molte meno persone. Inoltre il cambiamento climatico è già avviato, siamo quasi a un grado in più di temperatura media mondiale. A due gradi sono cazzi, sopra i tre la vita è impossibile per quasi tutte le specie. Nel frattempo gli agricoltori americani continuano a coltivare ...
      Non ci sono scorciatoie al processo sociale. Ci sono strettoie. E ne abbiamo imboccata una, come specie, stretta stretta.
      Ne usciremo (ne usciranno: non so chi ci sarà a vederlo) fuori radicalmente diversi, non c'è dubbio. Antropologicamente diversi. Non è nemmeno detto che questa diversità ci piacerà (ci piacerebbe). Il mondo ci cambia intorno, al di là delle nostre idee o desideri e chi si è visto si è visto.

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  4. Carissimo, autocensurarsi è un bel problema oggidì. Nessuno ne è immune. Si possono dire e scrivere molte sciocchezze, facebook e social varie ce ne danno facoltà; nello scrivere è insito l'argomentare anche contro le nostre pulsioni legittime. Io penso che più dei migranti ti sei rotto i coglioni della migrazione, ma nemmeno, è come rompersi i coglioni di un uragano, che sicuramente crea dei disagi, ma non puoi non accettarne l’esistenza: ti sei rotto il cazzo delle miseria che queste persone portano sulle loro spalle e che verrà a fare il paio con le miserie nostrane. Sono d’accordo: gli emancipati di lusso non ne risentiranno: dalle loro aree protette potranno pontificare su come sia bello accettare l’altro. Queste formule strizzate fino all’ultima stilla di senso e valore.
    Ma ascoltami: l’alternativa cosa sarebbe dunque? Premesso che siamo troppi, è vero, e oltre che troppi, siamo perniciosi. L’estinzione? Io vorrei vedere i cosiddetti estinzionisti dare il buon esempio, e per coerenza ammazzarsi.
    La specie umana incorre nell’estinzione per la sua condotta su questo pianeta. Ma sarà una conseguenza di questa condotta, non una scelta.
    Ma tu lo vorresti davvero? Decrescere in numero ed in impatto ambientale pare altrettanto delirante che crescere all’infinito.
    Personalmente credo si tratti di un fenomeno transitorio, tutto tende all’entropia ed all’equilibrio: ovviamente le persone migrano verso l’Europa (così come gli Europei migrarono verso l’America) perchè pensano a ragione o meno, che lì ci siano le migliori possibilità di vita. Perchè la vita come in tutto il mondo è stata reclamizzata è quella serena della middle class occidentale. Ed è quella cui tutti aspirano.
    A parte l’ISlam belligerante di cui non capiremo mai nulla, perchè le uniche informazioni di cui disponiamo appartengono alle opposte propagande.
    Quindi? Balleremo un po’, ci sarà qualche temibile pandemia, arriverà un apocalisse zombie, e le cose si sistemeranno. Resteremo in 7 o 800 milioni come all’inizio dell’era industriale, oppure diventeremo una sorta di blob, un organismo tipo corallo, composto di centinaio di cellule che concorrono allo stesso scopo.
    Una cosa è certa: l’individualismo e l’identità con queste cifre sono destinate a conoscere un declino.
    Dobbiamo riconquistare la nostra coscienza di Specie e aspirare ad essere pienamente formiche del formicaio.

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    1. Non si tratta di cosa vorrei io. Ormai siamo a uno stadio in cui è impossibile tornare indietro. Sicuramente prima o poi ci sarà una decrescita, ma non sarà nei termini in cui nessun decrescista desidererebbe. E poi le ipotesi che scrivi tu sono plausibilissime.
      Ormai il futuro è aperto e quasi certamente non sarà esattamente utopistico. Quellio che mi fa incazzare è che tutto questo, ancora 20/25 anni fa era, se non evitabile, almeno modificabile in parte. E' come essere dentro un pullman guidato da un ubriacone che sta per finire in un burrone e il fatto che tu sei sobrio non cambia un cazzo, anzi tanto valeva essere ubriachi anche noi.
      Ci siamo andati dentro in pieno, noi, la razza intelligente.
      Ma forse non siamo così intelligenti. Forse la pulsione di morte che descrive Freud esiste veramente.
      Le cose si sistemeranno, di sicuro, come sempre. Nel lungo termine, quando saremo tutti morti.
      Nel frattempo si tratta almeno di cercare un po' di consapevolezza.
      Mi fa incazzare dovermi definire cittadino di un paese democratico e non avere MAI nessuna scelta a causa di questi bastardi.
      E quindi mi sfogo inutilmente su un blog, uno dei pochi passatempi che i furbacchioni al potere concedono.
      Ma io lo so che ci stanno conducendo al macello. Se non posso impedirlo, almeno non devono pensare che non lo so, non lo sappiamo. E' una piccola miserabile soddisfazione.
      Sia detto senza drammi :-)

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  5. Ho letto le tue note e i tuoi scambi con attenzione e rabbia. In più passaggi sono stato tentato dall'inveire contro un nichilismo... no, quello è roba seria, contro un pessimismo (brutto termine ma non ne ho uno migliore a disposizione al momento) da salotto virtuale per niente parente del pessimismo della ragione di gramsciana memoria. Siamo troppi, vero. Più che sapiens siamo insipiens, vero. Stiamo correndo verso il baratro, vero. Hai perfettamente ragione e allora mi chiedo perché mi è indigesto il tuo discorso. Perché dici cose note? A velare tutto questo più che autocensura è rimozione, denegazione e quant’altro serve a mettere una maschera da radioso futuro sull’abisso, anche se al radioso futuro ormai non ci crede più nessuno. L’universo è destinato alla morte termica, siamo animali e chiamiamo ragione gli istinti e quindi? Leggo nelle tue note rassegnazione, vuoi far sapere che non cadi nella trappola del “siamo tutti liberi”. Tutto qui? Ritengo necessaria la presa di coscienza, e poi? Poi vado al macello? Ok, ci vado se devo e ci andremo ma nel tragitto non smetterò di pensare che ci sono oppressi e oppressori, che c’è gente che ha fame e obesi che neanche si muovono, che ci sono migranti di ieri e di oggi e quello che mi sta sul cazzo sono le politiche che li hanno fatti migrare, che ci sono le guerre che fanno aumentare il pil e che i “cattivi” servono a rassicurarci della nostra bontà, ecc. ecc. Non penso di poter cambiare il mondo ma prendere coscienza non mi basta e neanche scrivere sul mio blog. Che fare? Non sono io a poterlo dire agli altri, ognuno si trovi il suo da fare, pulire un marciapiede, creare qualcosa di bello, piantare un albero, spegnere una lampada inutilmente accesa, cucinare per qualcuno, rinunciare alla carriera per non tradire principi di giustizia, consolare un amico, qualunque cosa per sottolineare che tra me e gli altri c’è un’alleanza di specie, tra me e la terra c’è una alleanza che viene minacciata da parassiti che pure appartengono alla mia specie.
    Ti saluto

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  6. Non è pessimismo. Preferisco chiamarlo realismo. Nulla al ver detraendo come diceva Giacomino. Sono scampoli di normale malessere, che si può pretendere? Gli è che buoni e cattivi si confondono e che l'alleanza di specie è solo un modo per non sentirsi soli, perché la specie umana fa schifo, eccetto per una minoranza gloriosa e consistente (tra i quali NON metto Gandhi e Madre Teresa)

    Per il resto il mio cuore è sempre gonfio d'amore.

    Un saluto anche a te.

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  7. Il mio invece è colmo di sangue a intervalli più o meno regolari, poi si svuota e si riempie di nuovo, non so fino a quando. Mi sta bene il realismo purché sia consapevole del ruolo attivo in quella che chiama realtà, voglio dire che ogni lettura realistica si porta appresso precondizioni e intenzioni. Riguardo al tuo pantheon di santini mettici pure chi ti pare, il mio è da tempo che non so più neanche dove sia. La specie umana farà anche schifo ma questa è, che sia destinata all'estinzione non sfugge a chi è sano di mente ma non metto tutti gli umani nello stesso calderone, ci stanno già. Ciao.

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