Quello
che voglio è l’estasi.
Quello
che voglio è - tutto.
Quello
che voglio è – essere Dio e strapazzare il cosmo.
Quello
che voglio è – venire in faccia alla dea Kali.
Quello
che voglio è la potenza assoluta dei miei cavalli neri.
Quello
che voglio è condannare ai lavori forzati tutti i possessori di tatuaggi.
Quello
che voglio è sodomizzare tutte le neo mamme felici della pubblicità, sentirle
implorare sì fammelo ancora e ancora.
Quello
che voglio è bruciare tutte le televisioni del mondo, ridurre l’umanità alla schiavitù del bis pensiero. Amate lo spreco? E io vi faccio sprecare! Paghi 3, compri 1,
anzi, paghi 4, prendi 0! E devono essere felici, perdio, tutti felici! Totale
abolizione del malumore. Allegria nei condomini pieni di spazzatura, fine dell’inutile
raccolta differenziata. Abolizione della differenza
tra rifiuti e produttori di rifiuti.
Prima
che brucino le televisioni:
Quello
che voglio è l’invasione in diretta del programma di Barbara d’Urso da parte di
una banda di zingari puzzolenti e sdentati che ruberanno ogni suppellettile e
pisceranno e cagheranno ovunque, compreso addosso alla malcapitata conduttrice,
la quale deve essere obbligata a sorridere lo stesso, anche quando le
sevizieranno in diretta il barboncino.
Quello
che voglio è l’esilio perpetuo in Rwanda di Fazio e della Littizzetto. Devono vivere
con la popolazione e come la
popolazione. Gli deve essere impedito di far parte di qualsivoglia ONG o ONLUS
caritatevole. Devono divenire essi stessi oggetto
di carità.
Quello
che voglio è lo smantellamento delle cosiddette nazioni. Così come siamo, feudi e pascoli
sono più che sufficienti.
Quello
che voglio è il cannibalismo definitivo. Il miliardo e mezzo di obesi esistenti
sul pianeta venga utilizzato come cibo per il miliardo di persone denutrite.
Quando il miliardo di persone denutrite diverranno obese per essersi
sovralimentati con i ciccioni, si ripeta il trattamento fino alla fine del
ciclo cosmico. Lungi dal farsi prendere dal falso timore di qualche violazione
dei diritti umani, i fautori di tale progetto verranno insigniti del premio
Nobel per la pace. Non si offendano i ciccioni. Essere mangiati non è la cosa
peggiore che può capitare. Succede già a milioni di creature, compreso polli e
maiali di cui vi ingozzate.
Quello
che voglio è l’abolizione dei viaggi. La gente deve essere obbligata a marcire
in casa. Chi vuole viaggiare deve essere disposto a donare come minimo un rene.
I viaggi più lunghi avverranno a dorso di cammello o in dirigibile: i viaggi più brevi a piedi. Con l’impossibilità
di muoversi facilmente, la gente sarà costretta a iniziare a pensare a cos'è veramente la propria vita, a cosa è diventata.
Ne potrebbero nascere conseguenze curiose.
Quello
che voglio è la demolizione del ridicolo culto dell’infanzia. Vaffanculo ai
bambini, al cinema per bambini, ai programmi per bambini, ai giochi per
bambini. Si ripristinino i cortili, dove i marmocchi si possano scannare in
pace tra di loro, senza alcun intervento di qualsivoglia adulto. Potrebbero perfino divertirsi.
Quello
che voglio è che una badilata di merda colpisca in faccia ogni singolo politico italiano, ogni mattina, per dieci anni. Dovunque siano,
qualunque cosa facciano. Devono trovare controproducente
occuparsi della cosa pubblica.
Quello
che voglio è che Jovanotti venga messo in condizione di non nuocere mai più all’ecumene
con altre canzoni. Trovargli un lavoro come lavoratore dei campi a cottimo sarebbe un’opzione soddisfacente.
Naturalmente deve svolgersi dall’altra parte del globo.
Quello
che voglio è la soluzione definitiva del conflitto mediorientale. All’uopo
occorre ricostruire l’Impero Romano.
Quello
che voglio è un programma eugenetico spietato e preciso. Chiunque abbia in sé
il gene della politica deve essere sterminato.
Quello
che voglio è che Monti e la Fornero siano condannati a lavorare in un fast food
per il resto dei loro giorni e che gli venga commutata la pensione in
hamburger. E che siano obbligati a mangiarli fino alla morte. E anche un po’
dopo.
Quello
che voglio è che la BCE sprofondi sotto terra. Con tutti dentro. Chi sopravvive
deve essere nutrito di cartamoneta. Via flebo.
Quello
che voglio è l’apertura di speciali campi di lavoro per i proprietari di SUV.
Quello
che voglio è l’abolizione non del calcio, ma dei calciatori.
Ai
più bravi deve essere consentito di saltellare in un cortile e avere le
noccioline gratis. I soldi dei loro contratti devono essere devoluti in opere
di bene come la distribuzione obbligatoria di preservativi nel Terzo Mondo.
All’uopo
potrebbe essere utilizzata la Littizzetto, già esule in Rwanda. Dovrebbe insegnare
l’uso comune del preservativo agli africani, con esempi pratici su come infilarne
uno. Unirebbe l’utile all'inguardabile.
Quelli
che non vogliono usare il preservativo devono essere subito inviati nella Santa
Sede e lì obbligatoriamente ospitati, con tutta
la famiglia. Naturalmente Città del Vaticano sarà preventivamente murata e isolata.
L’obiettivo, ambizioso, lo riconosco, è fare implodere la Santa Sede, mentre adempie, finalmente, alla sua
missione di soccorrere i più deboli.
Perché
la vita, si sa, è sacra.
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