La sinistra ha perso per strada definitivamente e in malo modo, il monopolio della critica al capitalismo, dirò di più: finché ci sarà la "sinistra" il capitalismo non subirà alcuna modifica.
Lo scrittore filosofo e critico musicale Mark Fisher parlava di legame tra depressione e condizionamenti sociali. Questo legame è indiscutibile.
L'obbligo di essere performativi scatena ansie e fobie incontrollabili.
La società comunista, con la sua privazione di libertà pullulava di depressi e suicidi.
La meravigliosa e auspicata società futura che avrà come vessillo le belle canzoni di De Andrè o altro , pullulera' di gente che si impicchera' perché non riesce ad essere abbastanza contenta del buon umore collettivo.
Un mondo di gente felice ti ammazza piano piano, ti scava dentro, ti allontana dall'umano. Il tanto atteso sol dell'avvenire multiculturale renderà obbligatorio essere felici e accoglienti, solidali e sorridenti, popolo e chitarra.
Un turismo eterno avvolgera' il pianeta come gli anelli di Saturno. Non staremo mai fermi, saremo deleuzianamente sempre pronti a cavalcare il divenire in cerca della nietzscheana gaia scienza di vivere. Il mondo sarà un grande festival. Mussulmani e cristiani e ebrei si daranno la mano e faranno un girotondo intorno al mondo praticando la meditazione. Saremo tutti migranti e migrati, pronti a condividere le succulente gastronomie del vasto mondo. Procreeremo milioni e milioni, perché c'è notoriamente spazio per tutti, lavoro per tutti, successo per tutti, mezzi per tutti, arte per tutti. Nessuno sarà escluso. Chi si sente escluso lo sarà per colpa sua. Verrà aiutato con dei salutari esercizi di consapevolezza.
Il capitalismo, il grande mostro, la grande idra a mille teste, verrà sconfitto e al suo posto sorgerà una magnifica economia del dono, frammezzata da qualche sano potlach. Tutti doneranno tutto a tutti. Perché l'avidità avrà cessato di esistere. Non sarà mai esistita. Perché l'avidità è un prodotto del capitalismo. Come sanno tutti.
In una società di felicità obbligatoria la depressione non si scatenerà più nel rendersi conto di non essere abbastanza performativi, ma perché ci si accorgerà di non sopportare le facce sorridenti a cazzo tutto intorno.
Il fatto è che l'uomo non è mai contento, non lo potrà mai essere. Una parte di lui/lei vuole mettere a ferro e fuoco l'universo, sempre, anche se non lo sa. Vuole rompere il giocattolo.
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