Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

mercoledì 17 aprile 2013

Dove stiamo volando



Questo era il titolo di un bel romanzo di fantascienza di Vittorio Curtoni, da poco scomparso. Descriveva un mondo postatomico nel quale ogni amore e certezza erano svanite. Il protagonista (o dovrei dire la protagonista) trovava la sua identità dopo aver subìto una violenza. 
Perché mi ritorna alla mente questo libro dopo più di trent'anni? 
La memoria si scava le proprie tane nel giardino dell'anima e la vecchia talpa, come si dice, sbuca fuori dove vuole. 
Questo titolo, questa frase, questa visione di un mondo finito, lacerato, che non si riesce più a ricomporre, è quanto di più vicino al periodo che questa nostra buffa e tragica nazione sta vivendo.
Il romanzo di Curtoni, lasciava solo una piccolissima luce di speranza alla fine, come si conviene a chi non vuole fare troppe concessioni all'happy end
D'altra parte, non può essere che così: alle domande vere non c'è mai risposta sicura. Se c'è risposta non è una vera domanda.
Dove stiamo volando, dunque?
Tenebre fitte ovunque, anche se il sole e il caldo sono tornati, perlomeno qui a queste latitudini. 
Dove stiamo volando?
Perché ci stiamo muovendo, questo è sicuro: siamo in una stasi solo apparente, il flusso, sotto di noi, continua a scorrere, reclamerà le sue vittime, presto o tardi, come ha sempre fatto.
Dove stiamo volando?
Nella calma immota che precede l'onda, lo schianto, la battaglia, il domani, l'incontro decisivo con chi ci amerà per sempre o ci ucciderà, c'è la verità del mondo.
Dove stiamo volando?
Si sentono rumori strani tutto intorno, nuovi panorami si nascondono dietro le fitte nebbie. Chi verrà ad accoglierci all'arrivo, sarà amico o nemico?
Dove stiamo volando?
Verso continenti sconosciuti, la somma di tutti i futuri che non riusciamo a immaginare, somma che darà alla fine, l'unico futuro vero, quello che ci toccherà. 

4 commenti:

  1. C'è sempre la possibilità di un clinamen favorevole. Mi aggrappo a questo pensiero.

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    1. Vorrei anch'io aggrapparmi a questo pensiero ... ma siamo governati da lupi.

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  2. Ritengo che il destino di una nazione non appartenga alle domande "vere", né tantomeno la sopravvivenza o il benessere materiale del suo popolo rappresentano una questione capitale.
    Stai tranquillo e vivi tutto come un giro di giostra dalla quale puoi scendere quando più ti aggrada.

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    1. E' un giro di giostra, sì ... ma ancora non riesco a stare tranquillo. Ci sto lavorando.
      Spero per te che tu ne sia già in grado.

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