Buon anno, con un po' di giorni di ritardo, ai miei affezionatissimi 1/2/3 lettori.
Vi auguro molta felicità, è possibile anche in piena recessione mondiale, anche in piena era Renzi.
Capodanno a Valeggio sul Mincio. Cose già viste e nuove esperienze del morituro. Abbiamo molti domani di cui occuparci. Dobbiamo plasmarci. Dobbiamo finalmente incarnarci in splendidi uomini del futuro quali ormai siamo da decenni.
Abbiamo mollato gli ormeggi, ormai. E qualunque cosa accada, siamo sotto nuove costellazioni.
Naturalmente
la felicità consiste nel vivere in campagna, a dimensione agriturismo.
E' una dimensione da consumatore incallito di emozioni. La sera, cena “biologica”.
Buona parte della condizione umana si può spiegare con il fatto che Esaù è antipatico a Dio, così, senza nessun perché.
Allo stesso modo il Signore ignora qualsiasi offerta di sacrificio di Caino a
favore invece delle offerte di Abele, che trova consenso ai Suoi occhi.
Non c’è
perché. Caino non era più cattivo o più stupido di Abele. Semplicemente Dio
aveva deciso di ignorarlo. L’odio cresce nel cuore di Caino che uccide il
fratello per gelosia. Caino non può sottrarsi alla colpa, tuttavia è stata
l’opera di Dio a metterlo in tentazione. Dio ha operato un’ingiustizia perché
Egli può decidere del tutto arbitrariamente, a chi concedere i Suoi favori e a
chi no, in modo del tutto libero. L’uomo può solo subire, come Giobbe, come
Caino, come Esaù, come tutti gli sconfitti della storia. Caino avrebbe dovuto
arrendersi, rinunciare ai suoi desideri, rinunciare all’amore di Dio, che non
l’avrebbe mai scaldato. Avrebbe dovuto mantenersi puro, ma il male corrode chi
non viene amato. O forse c’è ancora qualcos’altro.
La
condizione umana deriva da Caino, Giobbe, Esaù, dalle loro reazioni, dal loro
dolore.
Descartes
consegna tutto alla ragione astratta. Pascal alla ragione del sentimento.
Descartes
reagisce alla morte della figlioletta elaborando la res extensa, Pascal
reagisce alla sua debole salute e all’incidente con la carrozza, con la
“sottomissione” totale a Dio in Gesù Cristo. Nasce l’uomo occidentale,
cartesiano e pascaliano.
Morto David Bowie. Un altro pezzetto del mondo che
conoscevo si stacca. Le sue canzoni mi accompagnano da sempre. Quando toccherà
anche a Peter Gabriel il mondo rimarrà per me quasi completamente muto.
Bellissimo, comunque, il suo ultimo brano - video "Blackstar. Ci sono rimandi alla "Villa di Ormen", la Città del Serpente e all'influsso negativo delle religioni, ma il significato potrebbe essere tutt'altro, chi sa. So solo che è bello in modo inquietante.
Se ne avrò tempo, ne posterò un'analisi delirante, così, per divertirmi.
Ormen (Serpente) è anche il titolo di un romanzo di Stig Dagerman, un autore semi sconosciuto in Italia, ma che andrebbe riscoperto.
La
pesantezza degli anni. E davvero, è come se ogni anno aggiungesse un fardello
gravitazionale in più. Sei sempre più ancorato a terra, sempre più dentro essa
e il cielo ti è precluso. Forse si tratta di un passaggio. Dopo la morte
torneremo lievi. Ashes to ashes.
Non
sono donna, non sono giovane, non ho nessun interesse per i social, non credo
nella maniera più assoluta a nessuna delle cose che vengono spacciate dai media
come opinione comune: ergo, non ho speranze. Ma
sono contento. Non si creda che non lo sia. Sono più contento che mai.
Se
non ci sono più Lou Reed, Pino Daniele, David Bowie, non si sa più bene a che
squadra appartenere. Le nuove generazioni incalzano, come è giusto che sia. Da
loro verrà il nuovo. E nessuna rivoluzione. Solo qualche rivolta. L’unica vera
rivolta al mondo occidentale è rappresentata dall’ISIS il quale non è certo
quel che si dice una ventata di progresso. Meglio rimanere come siamo.
Seguire
la leggerezza, qualunque cosa sia. Tornare alle radici della realtà. Il mondo
cambia ed è sempre lo stesso. Non fare l’errore di preoccuparti di qualcosa.
Sono
contento di esserci, in questo 2016, qualunque cosa porti.
La
vita è un respiro fresco, un aliseo che soffia instancabile e spazza via la
pesantezza, il dolore e la morte. Sono le arterie che si ossigenano che si
aprono, richiamano vita vita vita vita. Respira respira respira respira respira
respira respira respira respira.
È
un peccato che l’anima prenda sempre più “corpo”, man mano che il corpo si
disgrega. Senza
corpo, l’anima ormai formata è destinata a dissolversi, come una polvere dorata
nel vento di marzo. La
natura viaggia per contraddizioni.
Si
oscilla tra ragione e sottomissione. Sempre. Non si è in grado di stabilire
cosa sia meglio. La sottomissione può portare a un certo grado di felicità, non si sa quanto illusoria. La ragione può portare alla sua antitesi, la follia. No, non è esatto: la follia non è l'antitesi della ragione, bensì la sua decomposizione.
L’unica
cosa è farsi sorprendere. Stupore, meraviglia.
Per esempio, non finiscono mai di stupirmi le deliranti formattazioni di blogspot.
benvenuto nel 2016, allora auguri
RispondiEliminauno dei due 1/2/3 lettori
marco
Grazie e altrettanto ...
EliminaAnche a te gli auguri per un 2016 buono. Aspetto l'analisi delirante...
RispondiEliminaSpero di farla al più presto. Ho ancora in arretrato delle recensioni che sono mesi che dovrei fare ... ma le farò, costi quel che costi :--)
EliminaAuguri dal tuo quarto affezionatissimo lettore.
RispondiEliminaGrazie Lorenzo, pensavo fossi tu uno dei 1/2/3 ...
Eliminasono nel conto...solo che hanno imbrogliato i conteggi.
RispondiEliminaGrazie S., sono onorato ... meno male che hanno imbrogliato nei conteggi, allora ... :--)
Eliminain ritardo ma auguri, ne abbiamo bisogno :-)
RispondiEliminaAuguri anche a te ... Eh sì, ne abbiamo bisogno tutti.
Eliminain cosa consisteva la cena biologica? è una cosa che mi interessa molto ...:-)
RispondiEliminain quanto a Peter Gabriel, condivido in toto!
ciao Max!
E chi si ricorda ... :--) Roba con il radicchio e i fagioli e il couscous e via così ... per frotuna c'era anche lo zampone!
EliminaSono il quinto? Non saremo troppi? Centellino con estrema attenzione. Spesso dopo aver analizzato mando tutto all'aria. Quinto per ora.
RispondiEliminaPensavo che Esaù fosse un nome stupido. Poi ho scoperto che Giacobbe significa "attaccato al calcagno".
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