-
Tu ti prendi troppo sul serio.
-
Ma che ne sai tu? Che ne sai? Non fai altro che giudicare.
-
Non è un giudizio. È quello che vedo.
-
E ridi, vero? Mi prendi in giro, come sempre. Il mondo mi prende
in giro. È tutta una presa in giro, anzi una presa per il culo. Tutta la vita,
tutto.
-
Mio dio, ecco che ricomincia … non puoi darti una calmata? Giusto
una volta.
-
È facile per te parlare. Che ne sai della mia sofferenza?
-
Ne so giusto quello che mi dici tu. Un bel pasticcio.
-
Ma tu non hai mai di questi momenti?
-
No, guarda, per questi momenti basti solo tu. Io ho già il mio
daffare per tirare a campare.
-
Bel modo di campare. Bella vita che facciamo.
-
È una vita. Ed è meglio di quella di tanti altri.
-
E ti pare una ragione sufficiente?
-
No, forse no, ma non ho tanta voglia di pensare a queste cose.
-
Tu non hai mai voglia di
pensare a queste cose.
-
Per quello, basti tu …
-
Vorresti sbarazzarti di me, vero?
-
Non mi fare parlare …
-
Non hai nemmeno il coraggio delle tue azioni. Forza allora, fammi
fuori.
-
Tu non hai il senso della misura, è questo il tuo problema. È
tutta un’esagerazione, un dramma, un conflitto cosmico. Datti una calmata,
vuoi?
-
Per darmi una calmata avrei bisogno di …
-
Avresti bisogno di … ?
-
Non so.
-
Non lo sai?
-
No.
-
Sforzati, no? Fai tanto baccano, ci metti tutta questa agitazione
addosso e non sai nemmeno perché? Tu sei pazzo.
-
E tu? A te sembra di essere normale?
-
A me non importano queste diatribe. Ho un lavoro da sbrigare, io.
Devo pagare le bollette, io. Devo mangiare e interagire con il mio prossimo …
-
Bel prossimo.
-
Non c’è scelta. Vedi qualcun altro qui?
-
Non c’è mai scelta per te. Sei un rinunciatario.
-
Un realista, direi.
-
Patetico.
-
Sarei io patetico? Tu a me dci patetico? Tu che fai tanto
bordello e non sai nemmeno perché?
-
Cominci a scaldarti, vero?
-
No, caro, io la salute così non me la rovino, puoi stare sicuro.
Basti già tu, per quello.
-
Certo, è sempre colpa mia …
-
Povera vittima. Povero ciccino. Vuoi che te lo dica? Ok, è sempre
colpa tua. Sei a posto adesso?
-
Tu non mi capisci. Nessuno mi capisce …
-
Che cosa vuoi, infine?
-
Vorrei solo che noi andassimo un po’ più d’accordo …
-
E come conti di fare se mi assali in continuazione con le tue
lamentele?
-
Io ti assalgo?
-
Che fai, ricominci?
-
Con te non è possibile ragionare …
-
No, bello, è con te che
non è possibile ragionare …
-
Dio, mi sento male … mi sento morire … colpa tua, colpa tua …
soffoco … svengo, ho un ictus, il cancro, un infarto, un pneumotorace, uno
shock anafilattico, uno schiacciamento pleurico, le stigmate, sono posseduto da
una legione di demoni …
Pietà di me, peccatore. Pietà
di me, peccatore. Svengo. Muoio. Mio dio che dolore, che pena, che ansia,
Oddio, oddio, oddio, oddio …
-
Hai finito?
-
Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio …
-
Senti, adesso ho da fare, ne parliamo un’altra volta, va bene?
-
Oddio, oddio, oddio …
-
Scena già vista …
-
Oddio, oddio, oddio, oddio …
-
Mi manca il latte in casa. Devo scendere a prenderlo. Manca anche
la bresaola.
-
Oddio, oddio …
-
Però, che palle …
-
Oddio …
-
Ti sei calmato adesso?
-
Sì … credo.
-
Finalmente.
-
Tu non mi vuoi bene.
-
Scherzi?
-
Non me lo dimostri mai.
-
Ragiona. Come potrei non volerti bene? Sei sicuro, piuttosto, che non
sia tu a non
volere bene a me?
volere bene a me?
-
Non so più cosa pensare …
-
Bene. Comincia da questo. Non pensare. Vivi e basta.
-
Come gli animali …
-
Cos’hanno che non va gli animali?
-
Vorrei qualcosa di più … per noi …
-
Hai detto noi. È un bel progresso.
-
Grazie.
-
E cosa vorresti, per noi?
-
Donne. Una quantità incredibile di donne.
-
Sei proprio sicuro di volere questo?
-
Certo! Cioè, no, non proprio …
-
E dunque?
-
Potere. Il potere supremo!
-
E per farne che?
-
Distruggere tutto.
-
Vale la pena?
-
No … forse no.
-
E dunque, cosa vuoi?
-
Voglio essere felice.
-
Come te la figuri questa felicità?
-
Me la figuro … non lo so.
-
Non lo sai.
-
No. Tu lo sai? Puoi dirmi qualcosa? Ti prego, ne ho bisogno.
-
Vorrei poterti dire qualcosa di più preciso, ma ne so quanto te.
-
E come fai allora a essere così calmo? Come fai a non avere paura?
-
Non si tratta di non avere paura. È qualcosa d’altro. Qualcosa che
mi hai insegnato tu.
-
Io?
-
Sì tu, razza di pasticcio ambulante.
-
E che cosa ti avrei insegnato?
-
La forza incredibile del desiderio. Quella che tu hai e che
decennio dopo decennio non ti abbandona. La voglia che hai di prendere sul
serio la vita, la sua forza. La tua capacità di vedere in faccia gli dei.
-
Come vorrei non avercela questa capacità. Come vorrei essere te.
-
Non parli sul serio, vero? Voglio dire, lo sai chi sono io, vero?
-
Sì, certo, per chi mi prendi? Non sono così stupido, sai? Era solo
un modo figurato di parlare.
-
Mi stavo preoccupando.
-
Va bene, ma questo non sposta il problema. Che facciamo?
-
Che facciamo?
-
Sì, appunto. Che facciamo? Come lo risolviamo il problema?
-
Problema? Quale problema?
-
Come, quale problema. Sei stupido? O mi prendi in giro?
-
Quale problema, ti dico.
-
Il nostro problema.
-
Io non ho nessun problema. Tu hai un problema.
-
No, bello, non mi puoi prendere così per il culo, adesso. Ti
faccio male, sai.
-
Che fai, ricominci?
-
Sei tu che mi costringi.
-
Io ti costringo a fare cosa?
-
Mi costringi a farci male.
-
Io ti costringo? Io?
-
Tu sei pazzo.
-
Tu, chi?
-
Mio dio … basta ti prego.
-
Vuoi svenire ancora?
-
Sì! No, no, scherzavo, non voglio … non voglio più stare male …
mai più … mai più.
-
Allora, di che problema parlavi?
-
È finito il latte, credo. Mi sa che è finita anche la bresaola.
sembra di assistere a un "dialogo" tra sessi diversi.
RispondiEliminail vero incubo sono gli attacchi di panico, senza dubbio ...;-)
Ognuno ha una parte maschile e femminile in sè, dicono ... e spesso queste parti sono intercambiabili ... non si sa più dove è maschio e dove è femmina ...
Eliminaè dove predomina il lato che non appartiene al proprio sesso che cominciano i problemi ...
RispondiEliminaGoethe era uno di quelli in cui predominava il lato femminile ...
RispondiEliminache poi in alcuni casi non mica un difetto,
tutto sta sempre nel miscelare bene i sapori ;-)
Chi non ha problemi è un pazzo.
RispondiEliminaChi ha problemi impazzisce.