Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

venerdì 5 ottobre 2018

Divagazioni tra YouTube e Chopin

E adesso dovrei scrivere delle brutture del capitalismo, o dei deliri della società dello spettacolo, oppure trattare il grande tema delle contraddizioni del governo giallo verde. Ma lo sbadiglio incipiente e il clima già un po autunnale mi inclinano al vaffanculo.
Preferirei parlare delle mie serie tv preferite, su tutte il Dr. House. Poi ho scoperto Revenge, che avevo snobbato qualche anno fa, quando mi consideravo troppo figo per guardare certe cose.
In ogni caso le serie tv comprendono un po tutti gli argomenti, primo tra tutti le brutture del capitalismo, che se si è molto ricchi, proprio non si vedono..
Oppure sarebbe interessante cercare di capire il proliferare di video su YouTube di gente che ti insegna come sviluppare la tua vita spirituale. Il tutto con video accattivanti in cui si vede una mano che con una matita disegna a velocità acceletata i concetti che la voce fuori campo esprime, così, giusto per renderli più godibili e accessibili alla cosiddetta gente comune. Ma dopo un po questi video sembrano tutti uguali e allora viene voglia di virare su qualcos'altro.
Ad esempio il concorso Chopin per pianisti, trasmesso in grande stile dalla Polonia. Si vedono ragazze e ragazzi che suonano in maniera impressionante le sonate, i preludi, le mazurche ecc.
Si percepisce la tensione, ti accorgi che che è una cosa serissima, che si giocano la vita sulla tastiera, un po come fece Chopin stesso, abbandonando la Polonia a vent'anni e deciso a vivere della sua musica. Per qualche strano fraintendimento si tende ad associare Chopin con la delicatezza, le sfumature, una certa molle effeminatezza, ma questo è un errore. Chopin fu a tutti gli effetti un eroe romantico, anche se fuori dai canoni roboanti di Listz o Byron.
Certo, le sue atmosfere sono delicate e piene di tutta la gamma delle emozioni umane. Si dice che il suo  tocco  alla tastiera raggiungesse dei livelli di  pianissimo quasi inudibili. Detestava  Beethoven perché troppo volgare.Amava Mozart e Bach. Chopin fu quelli che si dice un vero genio  uno dei pochi che si può realmente definire tale. Quello che ha prodotto è unico. Prima di lui non c'era nulla di simile. Se ne accorse Schumann, suo coetaneo, che in alcune composizioni pianistiche come gli Studi Sinfonici, si ispirò a lui. Perfino nel serioso Brahms ci sono echi chopiniani nei pezzi pianistici.
Certo, la sua musica è associata al languore nostalgico. Eppure Chopin fu un musicista profondamente virile e se anche nei ritratti appare etereo e cagionevole di salute, era anche una persona dotata di un carattere molto forte, duro con sé stesso. Sapeva tenere testa agli editori reclamare i soldi dovuti con fermezza. Solo la fine della relazione con George Sand fu il colpo che lo indusse a non desiderare più lottare per vivere. Seppe affrontare la morte, a 39 anni, con coraggio, senza recriminazioni. Volle distruggere le opere incompiute per rispetto al pubblico. Il "piccolo Fritz", come lo  chiamava George Sand, aveva un cuore senza paura: senza paura e malato di nostalgia.