Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

venerdì 12 agosto 2011

Credo e credevo



Credevo che il libero mercato fosse una favola per coglioni.
Lo credo ancora.

Credevo che l’Iran fosse democratico come gli Stati Uniti o Israele e che i diritti umani venissero rispettati al suo interno come negli Stati Uniti o in Israele: voglio dire, con la stessa frequenza statistica.
Non conosco le statistiche, ma credo che avere 200 canali televisivi e tutte le agenzie di rating sul proprio suolo non sia garanzia di amore per il prossimo.

Credevo che l’unità d’Italia fosse un bluff: un ulteriore aspetto della colonizzazione europea del XIX secolo. È stato disfatto un regno in declino per motivi di politica internazionale.
Credo che, come in tutte le manifestazioni umane, un ristretto numero di galantuomini si veda sputtanare il lavoro da un esercito di arrivisti, stupidi e ruffiani.

Credevo che la scienza avesse dentro i suoi schematismi qualcosa di molto affine alla religione.
Lo credo ancora: solo che al pensiero scientifico rimane ancora una possibilità di agganciarsi alla realtà. La religione  invece può solo mistificare in nome del sogno.

Credevo che Saviano fosse funzionale al sistema-spettacolo e, se non gli fosse capitata qualche disgrazia (Dio non voglia) o non sarebbe venuta la fine del mondo, per i prossimi 55 anni non ce lo saremmo più tolto dai coglioni.
Credo invece ora che il fenomeno Saviano si sia consumato molto più in fretta del previsto: è vero che nel "mondo dello spettacolo" si cade e si risorge spesso. Vedi Pippo Baudo.

Credevo che dove esiste una “versione ufficiale dei fatti” la verità possa facilmente essere individuata nel suo opposto.
Lo credo ancora.

Credevo che Berlusconi fosse un delinquente mafioso, ma che operasse in un sistema perfettamente integrato di politica criminale a livello internazionale. Lui aveva solo il difetto di essere un po’ troppo “italiano” e di buttare tutto in caciara. In questo stava il suo declino a livello internazionale. Fosse stato meno esibizionista avrebbe potuto fare il triplo delle leggi ad personam senza che nessuno sollevasse un beh. Ma aveva cominciato a dare fastidio a chi conta veramente.
Lo credo ancora, in parte. Lui, comunque, è molto più dentro al carrozzone della merda internazionale di quello che tanti benaltristi possano pensare.

Credevo che Santoro, Travaglio e soci, in un paese normale e in un mondo normale, avrebbero reso un gran servizio alla collettività. Credevo che nel sistema-spettacolo facessero teatrino. Tuttavia, meglio loro che il niente. Placavano l’ansia generata dalla nostra terribile impotenza.
Non lo credo più. Credo che siano le tante facce di un prisma che abbaglia le allodole, che siamo noi. Lobby contro lobby, a colpi di share.

Credevo che l’Italia fosse una finzione. L’Italia ha perso la IIGM e da allora è  colonia americana. Scodinzola alla voce del padrone.
Lo credo ancora. Solo che il futuro riserva sempre sorprese inaspettate. Voglio dire, il futuro futuro, non domani o dopodomani.

Credevo che i valori occidentali, avrebbero potuto essere condivisibili. Ma quali valori? Kant o Hobbes? Marx o Keynes? Rousseau o Gobinau? Nella loro rappresentazione fasulla, i valori diventano il veicolo di mille ingiustizie.
Lo credo ancora, ogni giorno di più.

Credevo che gli Stati Uniti fossero il demone del XXI secolo, altro che l’Islam: un Islam, peraltro, sempre più spettacolarizzato, e per questo farlocco, di quello reale.
Adesso credo che il demone del XXI secolo sia il conformismo. In nome del conformismo inconscio la ggente rinuncia a cambiare, ma spera sempre di vincere il superenalotto.
Il conformismo non è monopolio degli USA. Anche L'Iran o la Corea, o L'Italia, o il Lichtenstein non scherzano.

Credevo che la quantità di problemi planetari generata  dai tre monoteismi negli ultimi millenni, fosse semplicemente incalcolabile.
Lo credo ancora, ma ci aggiungo il sistema delle caste induista e gli abbagli del buddismo tibetano e giapponese. Ti sorridono e poi ti scannano.

Credevo che banche e usura, lungi dall’essere spettri hitleriani, fossero la diretta conseguenza di almeno due dei tre monoteismi. Non potete dare a Dio e Mammona insieme, dice il Tale. E come continuare  a farci i cazzi nostri? Si fanno diventare Dio e Mammona una cosa sola!
Potenza della scienza talmudica.
Lo credo ancora. Come non crederlo?

Credevo che la psicopolizia non fosse solo un’invenzione di Orwell.
Lo credo ancora.

Credevo che il crollo del comunismo fosse stato una catastrofe le cui conseguenze stiamo pagando tutti e continueremo a pagare per molti anni ancora.
Comincio a dubitarne. Il tempo passa e la gente dimentica.

Credevo che niente potesse nascere dal basso, mai. Chi lo  affermava era sospetto.
Lo credo ancora, con alcune riserve. Non indiane, per carità. Dalle riserve o nazioni indiane, basse o alte, non nasce niente.

Credevo che la Paranoia fosseRealtà e la Realtà, Paranoia.
La salute mentale consisteva esclusivamente nel non crederci.
Lo credo ancora.

Credevo che il razzismo non esistesse veramente. Dietro quello che si definisce razzismo, c’è sempre stato qualcos’altro.
Lo credo ancora.

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