Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

venerdì 8 maggio 2015

Pensieri nani 14




Ogni persona che cammina per strada è un miracolo di sublime, metafisica, idiozia.
Specialmente se è un uomo. Le donne hanno qualcosa che le salva dall’idiozia, ma non dal rimanente orrore pestilenziale del cosmo: forse è il culo. O le tette.

Il ridicolo nasce da regioni nascoste, che coincidono quasi perfettamente con la stessa oscurità del sesso e della morte.
Noi ridiamo di qualcosa, quando è totalmente nudo. Dio (indipendentemente dalla sua esistenza o inesistenza) non ride. Dio è una risata. Il pianto è sempre della creatura.

La noia non è semplicemente un vuoto da riempire. È, come dice Leopardi, il sentimento che qualunque cosa, perfino Dio, non ti basti mai e in questo è sentimento totalmente umano. La noia è quando il tuo sentimento non si ferma ai primi fenomeni ma sprofonda dentro il cuore della vita. Fin da bambino, allora, contrariamente a quanto ho sempre creduto, ho sentito il morso crudele della noia.

Finora ti sei salvato fuggendo. Ora che ti giri ad affrontare l’avversario fugge lui: o meglio, non dimostra nessuna importanza.  

Non si ama veramente qualcuno se non lo si vede dormire.

La sottile arte del fraintendimento: su di essa si basa la civiltà.

Trovare la propria poesia. Parise diceva che la poesia non ha eredi. Devi trovare quel tono, quell’accordatura sul tono principale dell’essere, che è solo tua. Alla fine non è nemmeno indispensabile essere letti da qualcuno. Tanto non esiste il lettore ideale: in Italia, poi, è un essere leggendario. Bisogna cercare le cose che ci nutrono e sono differenti per ognuno.

Chiunque abbia in bocca la parola "amore", spesso non sa di che parla.
È l’ennesima mistificazione del tutto. È egoismo codificato.
Anzi, bisogna guardarsi da chi ti parla d’amore. Sono i primi a essere appestati emotivamente. L'amore si può solo vivere. L'amore vero è silenzioso.

L’originalità è un frutto del processo elaborativo proprio dell’apparato conoscitivo umano. La vita in sé non è originale. Pur nell’infinita varietà dei fenomeni, si conduce sempre allo stesso modo: creazione e distruzione continua. L’originalità di espressione invece è una velleità moderna. Una illusione tarda  della borghesia mercantile. Ha origine, più o meno, all’inizio dell’Ottocento, con lo Sturm und Drang, il protoromanticismo e il romanticismo. Comincia con Hölderlin, con Beethoven, con Mendelssohn,  con Hugo, con Listz, con Dumas padre,  con Byron, con Goya. Prima di allora i canoni espressivi erano patrimonio comune. I compositori, ad esempio,  si copiavano tra loro le melodie senza problemi. Bach spesso copiava temi musicali da Vivaldi senza preoccuparsi.

12 commenti:

  1. Mi pare fosse Canetti, rivolgendomi al quinto pensiero, a dire che anche il nemico peggiore, una volta dormiente, ci strappa l'odio dal cuore.

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    1. Credo anch'io fosse Canetti. Questo è un pensiero ambivalente, anzi polivalente.

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  2. vorrei consigliati un libro di Lorenzo Di Giovanni e Tommaso Guaita " vita segreta dei grandi scrittori " ...dici perché ? associazione di idee, da una delle tue frasi...per esempio scoprire che Manzoni era super fobico, ansioso, non usciva mai...be' mi ha riconciliato con i promessi sposi...o sapere che Pirandello, viveva con la moglie ( pazza) che brandiva coltellacci e mentre dormiva lo osservava con il coltello...me lo rende ancora più caro...
    forse sono in ot, scusa...ma ho pensato questo mentre leggevo e mi andava dirtelo.
    ciao!

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    1. E' un OT graditissimo S. Grazie per il consiglio ...

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  3. Questi tuoi pensieri sono uno più bello dell'altro. Te li ruberei tutti. Ti leggo sempre con curiosità e piacere. E ammirazione.

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    1. Grazie molte, Lorenzo. Io penso che il tuo blog sia uno dei più interessanti e mi ci ritrovo molto.

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  4. devo confessarti che l'immagine del Buddha che ride è veramente azzeccata, così come le tue argute espressioni di pensiero ....
    non avrei mai immaginato che un genio come Bach si sarebbe ispirato a Vivaldi addirittura scopiazzandolo!:-)

    sembrerebbe poi che la noia assomigli molto a un'atra condizione ben catalogata dallo spirito tedesco: La Sehnsucht

    affinità, avverto, con questi tuoi scritti...aggiungiamo il nome di Goethe al tuo elenco?

    ciao Max :-)

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    1. A proposito di noia, Goethe ... mi annoia. Più Langeweile che Sehnsucht. ;-)

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    2. :-)))

      il frammento numero sette è da incorniciare
      l'ascolto, in poesia, è Tutto ...e poi è come trovare una musica e nutrirsi...
      (ciò che è indispensabile è essere letti da chi ci nutre :-).

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  5. ieri sera ho visto La grande bellezza di Sorrentino....cosa ne pensi Max!
    all'nizio ero quasi disgustata ma poi ...
    le musiche sono ....wow ....

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