Cronache Babilonesi

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Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

martedì 31 gennaio 2012

Logica del senso

Piccola Rom travestita da Alice


Deleuze in una nota della Logica del senso: “La teoria di Sartre in L’essere e il nulla è la prima grande teoria d’arte in quanto supera quest’alternativa: Altri è un oggetto, oppure un soggetto? Qui Sartre è un precursore dello strutturalismo, infatti è il primo ad aver considerato Altri come struttura propria irriducibile al soggetto e all’oggetto. Ma, in quanto definiva questa struttura mediante lo ‘sguardo’, ricadeva nelle categorie di oggetto e soggetto, facendo di Altri colui che mi costituisce come oggetto quando mi guarda, salvo diventare oggetto egli stesso quando io lo guardo. Lo ‘sguardo’ attualizza la struttura “Altri” che viene così definita indipendentemente.”
Sembra proprio che l’essere umano non possa fare a meno di concepire strutture ovunque. È sicuramente un modo per placare l’angoscia. Le strutture sono come scheletri di legno scuro che galleggiano mentre vengono trascinate sul vorticoso fiume del divenire. L’Io esiste solo in quanto ferma il caos. Quando non lo ferma più si diventa ospiti fissi di un falegname, ci si fa chiamare Scardanelli e si appone alle nostre ultime poesie una data anteriore o posteriore di duecento anni all’epoca nella quale si vive.
Il tempo esplode. L’uomo è necessariamente solipsista e schizofrenico. Può non essere così brutto.
A volte basta stare quieti e soli per un po’ in una stanza, come scrisse Pascal, senza pensare a nulla di speciale e senza leggere. Poi uscire e, se è mattina, scendere al bar di sotto per un caffè con la brioche. Evitare accuratamente la televisione e, a volte, anche la radio. Masturbarsi, in certi momenti, può aiutare. O, al limite, scopare, come diceva il vecchio Guccini.

5 commenti:

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  2. A me, ti dico, sembra che di solipsisti veri ce ne stanno pochi pochi. Tutti gli altri fanno un po' i cazzi loro, seguendo talvolta il prete, talvolta la questura, talvolta la tv, talvolta il proprio cazzo.non so se questo si può definire atteggiamento solipsista... può darsi alla fine, però per me non lo è.

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  3. Te lo dico sinceramente, sperando di non offenderti: da quando hai aperto il blog, mi sono spesso domandato che ne era del Massimo che commentava originale e lucido, a volte lirico, su NI. Da un po' di giorni lo riconosco.

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  4. @ Larry

    Ti ringrazio. GLi è che sl blog ci sta tutto, messo in fretta e furia, in desolanti ritagli di tempo, perché di tempo ne ho proprio pochino. Ho limitate "finestre" temporali in cui sbirciare Internet o postare qualcosa.
    Non riesco a seguire i dibattiti sul web, capisco a spizzichi e mozzichi quello che succede, non posso dire alcunché di originale e lucido, su cose che posso appena sbirciare.
    Anche i post, spesso sono fatti in fretta e furia, basati su impressioni del momento che poi non sto nemmeno a verificare.
    Un giorno farò un post sulle mie demenziali giornate di doppio lavoratore: ho due lavori su cui pago le tasse e che insieme, fanno uno stipendio medio. Roba da post moderni post sfigati.
    Anche il blog è un po' post moderno e post sfigato. Ma gli voglio bene. Ogni scaraffone ...

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  5. Io a volte mi sento così stanca di percepire questo mio "io".
    Mi stanco di me.
    Vorrei, a proposito di Sartre, smettere di percepirmi.
    Per questo a volte provo a sentirmi come fossi un'altra, ma ovviamente è una cosa impossibile.
    Perdermi nel flusso delle cose... mi piacerebbe molto. Farmi tutt'una con la sedia sulla quale sono seduta, ad esempio. Ma, ammesso che ci riuscissi, forse mi spaventerei perché, come dici tu Massimo, l'uomo ha bisogno di aggrapparsi a qualche forma, a qualche scheletro ondeggiante nel nulla, o nel divenire, che sono la stessa cosa, forse.

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