Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

giovedì 6 agosto 2015

Eatherly 1945



Io non sono un uomo

Sono una domanda

una domanda senza risposta

 

Guardo fuori dalla finestra della clinica

È lo stesso sole che nel quarantacinque brillava

È lo stesso cielo

Sole e Plutone congiunti nel torrido agosto

L’oceano sotto la carlinga una stagnola azzurra 

l motori pulsano profondi

come cuori lontani

All’orizzonte la costa brilla

nel magnifico sole

È strano come ogni devastazione

sia preceduta da un senso di pace.

Esplode il mondo in una nube gialla

e con il mondo la mia coscienza

All’inferno non c’è buio

ma una luce atroce che non lascia ombre,

un enorme punto di non ritorno

e io ci sprofondo

 

Duecentomila piccole

forme desideranti

duecentomila voci,

parole cancellate

Respiriamo ormai

frammenti umani

in eterno circolo atmosferico

inscindibili dal pulviscolo

 

Il Dio della Materia,

è un folle distruttore che ci inganna

con la favola astratta dell’amore.

 

Arriva l’infermiera

La siringa l’oblio la pace chimica

L’uomo è solo un abitudine,

forse è giusto sia così per sopravvivere

Ma io non sono un uomo

Io sono una domanda

Sono una domanda senza risposta.

Sono l’ultima domanda

Dopo non ne sarà fatta più nessuna.

6 commenti:

  1. ho scoperto un Max poeta drammatico e demiurgo, intrigante ...
    complimenti!

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  2. L’uomo è solo un abitudine,
    Forse è giusto sia così per sopravvivere.
    Chi ha avuto l'atroce idea di darci una coscienza?

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. interessante a questo proposito il carteggio dopo-bomba tra il comandante Eatherly e il filosofo Gunther Anders, reperibile in rete
    ciao
    da

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    Risposte
    1. Sì, lo conosco. Anders è un filosofo estremamente interessante, più forse dei suoi contemporanei della Scuola di Francoforte. E' uno che ha conosciuto la vita di fabbrica in America, mentre gli altri facevano gli emigrati di lusso ...

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    2. hanno prodotto buoni risultati, forse l'ultima fondata critica al reale che la classe degli intellettuali ha prodotto e questo è ciò che conta

      dopodichè la critica al capitale è stata identificata col socialismo reale e ancora ci siamo dentro, cambiando quello che c'è da cambiare

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