Cronache Babilonesi

Cronache Babilonesi
Escursione nella Filosofia - Edward Hopper (1959)

domenica 31 luglio 2011

Cavalca cow boy



Cercare un principio unificatore, che plachi l’ansia di vivere e nel costante e reiterato fallimento di non trovarlo, elaborare un percorso vitale assolutamente personale e quasi sempre stupido.
Il fatto è che nonostante ogni evidenza caotica dell’universo, noi siamo unificati in noi stessi. Nella mia vita ci sono solo io. Anche se non so cos’è io e cos’è vita.
Tutto parte dalle propriocezioni. Persino Kant, per non parlare di Hume, sono partiti da lì, pur condizionati inevitabilmente dalla favoletta cristiana.
Non resta, secondo alcuni, che cavalcare il divenire, che poi è un’altra stronzata ideologica. 
Cavalchi il divenire stipendiato da una università. 
Così sono capaci tutti di cavalcare il divenire, mezza sega e mezza checca che non sei altro. 
Cavalca il divenire su un barcone in mezzo all’Adriatico, con la pelle nera e insieme a altri 200 esseri umani disperati come te. Cavalca il divenire senza lavoro e senza prospettive, se sei capace. Cavalca il divenire con la pensione minima, testa di cazzo. 
Cavalca il divenire, uomo di merda, chiuso la sera in un bar con altre dieci anime perse come te e una moglie brutta e grassa che ti aspetta a casa per distruggerti ogni volta l’illusione di sembrare qualcosa di meglio di quello che sei. 
Cavalca il divenire, stronzo filosofo francese del cazzo, senza poterti muovere da dove sei. 
Deleuze, Guattari, Foucault, Derrida, ipocriti marchettari, alla fine non sono riusciti a fare altro che elaborare una specie di stoicismo postmoderno, a uso e consumo degli addetti ai lavori. 

2 commenti:

  1. Sullo stoicismo postmoderno penso che hai ragione (forse anche sulle marchette, ma non ti facevo così moralista), solo che Foucualt ci ha lasciato un pensiero complicato e avanzato, forse faticoso da frequentare a fini di vanteria serale al bar del divenire (o al blog letterario...), ma che può nutrire spiriti liberi per secoli. Secondo me va frequentato più che si pòle, come Nietzsche, Wittgenstein e Simone Weil...

    RispondiElimina
  2. Sì, Larry, forse su Foucault ho esagerato. Quello che mi infastidisce (sì, mi sa che sono moralista) è l'anti accademismo accademico.
    Cavalchi il divenire, mentre er popolo se gratta, facendo finta di essere rivoluzionario. Ma in fondo è robba vecchia.

    RispondiElimina